Lo ha più volte ribadito nella seguitissima diretta meteo di ieri sera il noto meteorologo aquilano Stefano Bernardi: il vortice polare non è in “prima armonica”. Cosa significa tutto questo è presto detto.
Il Vortice polare, il centro motore del freddo artico-polare, quello cioè che a seconda della sua forza può favorire o meno colate di aria fredda anche sull’Italia, non gira come di solito ha fatto negli ultimi anni e cioè come una trottola lanciata a mille e, quindi, per via di una legge fisica, concentrando in poco spazio i suoi effetti ( nella fattispecie l’area del circolo polare artico).
Il Vortice polare di questo anno, invece, si presenta più debole, ovvero suscettibile di attacchi da parte delle altre pressioni siano esse atlantiche che Russo-siberiane.
Attenzione, però, questo non significa che arriverà di sicuro il freddo nel bel Paese. Quello che è certo è che ci saranno ondulazioni bariche che potrebbero portare anche in Italia temperature basse e con esse la tanto sospirata neve.
Nel frattempo, dopo un incredibile e prolungato periodo di elevata stabilità, seppur farcidiato da giornate di nebbie, il tempo sta per cambiare.
Una perturbazione proveniente dal nord Atlantico, infatti, a causa proprio di una delle ondulazioni prospettate, porterà un cambiamento del tempo e con esso piogge e neve. Ci sarà anche il vento, grazie al quale le nebbie saranno spazzate via. Non mancherà una ripulitura dell’aria quest’ultima resa, in determinati ambiti, irrespirabile a causa dell’accumulo nei bassi strati di elementi inquinanti.
Insomma la diretta, come sempre seguitissima del noto meteorologo aquilano, seppur andata in onda il giorno dopo della Befana, potrebbe aver portato in dono per gli amanti del tempo variabile e, perché no, di quello invernale, la notizia tanto sospirata e cioè che contrariamente a quanto affermato da qualcuno il 2023 potrebbe non essere ricordato come l’anno senza inverno.