di Leonardo Alfatti Appetiti
Da tempo il nostro Lino Guanciale si è smarcato dai rassicuranti personaggi che lo hanno visto affermarsi come il re delle grandi fiction popolari di RaiUno. Dismessi, ormai da anni, gli abiti dell’avvocato Vinci indossati nella serie “Non dirlo al mio capo” e del dott. Conforti ne “L’allieva”, incassati i successi de “La porta rossa” e “Il commissario Ricciardi”, Guanciale ha recentemente sperimentato vie più ambiziose di storytelling attraverso storie più moderne e innovative quali “Noi” e “Sopravvissuti”. Fiction che, tuttavia, non hanno registrato gli ascolti cui Lino aveva abituato l’ammiraglia Rai, ma che ne confermano – qualora ce ne fosse stato bisogno – la maturità artistica e la forte personalità attoriale.
Tornato in teatro (all’Ambra Jovinelli di Roma) da qualche giorno con un thriller psicologico scritto e diretto da Davide Sacco, giovane autore tra i più interessanti della drammaturgia contemporanea, Guanciale, con il bravissimo collega Francesco Montanari, dà vita a uno di quei duelli teatrali destinati a lasciare il segno sul pubblico.
“L’uomo più crudele del mondo”, ruolo inimmaginabile per chi lo conosce personalmente, è proprio lui. Guanciale interpreta l’ambiguo Paul Veres, mercante d’armi, uomo senza scrupoli morali e molto chiacchierato, della cui vita privata non si sa praticamente nulla. Il suo sparring partner, Montanari, è un giornalista di un piccolo quotidiano di provincia, persona apparentemente mite ed equilibrata, cui il riservato imprenditore concede una delle sue rare interviste. La scenografia è essenziale, spoglia, un ufficio anonimo in un capannone, un tavolo, due poltrone, e alcune grandi lampade basse il cui raggio immerge i due protagonisti in una costante penombra.
Sembrerebbe una grande opportunità professionale per il giornalista, ma – senza incorrere in spoiler – andando avanti nel sempre più acceso e rivelatore “incontro-scontro” tra i due uomini verranno fuori le reali ragioni di quella stravagante convocazione, una prova di forza, un ribaltamento continuo dei ruoli tra carnefice e vittima, fino alla sequenza finale che, ne siamo certi, lascerà tutti di stucco, un cammino tortuoso quanto avvincente sul senso della giustizia e della morale, oltre che sul significato della parola umanità.
In scena:
10/03/2023 | Urbino (PU) | Raffaello Sanzio
11/03/2023 – 12/03/2023 | Macerata (MC) | Lauro Rossi
14/03/2023 – 15/03/2023 | Sarzana (SP) | Impavidi
16/03/2023 | Montepulciano (SI) | Poliziano
17/03/2023 | Cassino (FR) | Manzoni
18/03/2023 | Montalto Di Castro (VT) | Lea Padovani
02/05/2023 – 14/05/2023 | Napoli (NA) | Bellini
20/05/2023 – 21/05/2023 | Chieti (CH) | Marrucino