di Leonardo Alfatti Appetiti
La stagione di prosa del Teatro dei Marsi inizia con una prima nazionale! L’appuntamento, l’8 dicembre alle ore 21, è con Matthias Martelli, autore e interprete di “Fred!”.
In meno di un’ora e mezzo lo spettacolo, diretto da Arturo Brachetti e prodotto da Enfi Teatro, riporterà sul palco l’indimenticato e indimenticabile Fred Buscaglione, one man show che ha segnato la storia culturale e musicale del nostro Paese.
Grazie alle doti attoriali e camaleontiche di Matthias Martelli e alle note dal vivo di Roy Paci, sul palco ritroveremo il grande Fred, scomparso più di sessant’anni fa nel momento in cui la sua carriera sembrava inarrestabile e lui si era affermato come un fenomeno popolare onnipresente, inseguito dalla curiosità dei giornali, corteggiato da pubblicità, televisione e cinema a suon di contratti strabilianti.
Da giovanissimo chansonnier di night club e talentuoso jazzman, Fred era riuscito a reinventarsi e ad imporre la propria originale vena artistica, coniugando l’avventuroso mondo dei bulli e delle pupe d’oltreoceano con il suo stile inconfondibile e la sua ironia sferzante.
Buscaglione, nato a Torino il 23 novembre 1921, ha appena trentotto anni quando, alle prime luci dell’alba del 3 febbraio 1960, muore alla guida della sua Ford Thunderbird color rosa, schiantandosi contro un camion nel quartiere romano dei Parioli. Al suo funerale partecipano migliaia di persone comuni, a dimostrazione di un affetto che non aveva precedenti analoghi nei confronti dei personaggi dello spettacolo.
Il suo mito è rimasto inesauribile fonte di ispirazione per scrittori e cantanti nei decenni a seguire, tra i quali Andrea G. Pinketts, Pino D’Angiò, Paolo Belli, Franco Califano e Sergio Caputo, che nei primi album si rifà esplicitamente proprio alle atmosfere e all’estetica buscaglioniana.
Il successo senza tempo di Buscaglione sembrava già scritto nel destino delle sue canzoni, che Vittorio Sgarbi descrisse come vere e proprie poesie del Novecento, opere innovative che rimarranno impresse nella mente di chi sfoglierà le pagine dell’album della musica italiana. Ripercorrere le tappe della sua vita con Matthias Martelli offrirà un momento prezioso per riscoprire quell’artista un po’ anarchico e un po’ sentimentale che si ispirava a un Novecento in bianco e nero, licenzioso e gagliardo.