di Leonardo Alfatti Appetiti
Lo stile sembra proprio il suo, inconfondibile, quello che da anni affascina in particolare i più giovani di tutto il mondo. Il condizionale è d’obbligo, anche perché lo street artist inglese Banksy viene da un lungo periodo di silenzio e anche in quest’occasione non c’è alcuna rivendicazione ufficiale. Eppure la “paternità” dei due graffiti, rinvenuti a Borodyanka, città ucraina semidistrutta dalla guerra, e diffusi via social nei giorni scorsi dal fotoreporter Ed Ram, potrebbe essere proprio di Bansky o di un suo (bravo) imitatore. In uno c’è un bimbo-judoka che stende un adulto e il riferimento non può che essere a Vladimir Putin, judoka praticante, sospeso da presidente onorario della federazione internazionale di Judo a seguito dell’invasione militare in Ucraina. Nell’altro sono ritratti due bimbi dipinti su alcuni blocchi di marmo che sembrano giocare su un’altalena che può essere interpretata come un cavallo di frisia, ostacolo difensivo per impedire l’avanzata del nemico.
Stefano Antonelli e Gianluca Marziani, curatori di diverse mostre su Banksy, sono propensi ad attribuire all’artista di Bristol, sulla cui reale identità non ci sono certezze, le due opere.
Una cosa è certa: Antonelli e Marziani allestiranno una mostra con 23 opere dell’artista più geniale dell’arte contemporanea a Teramo (a L’Arca) dal 22 novembre 2022 al 15 gennaio 2023. È la prima volta in Abruzzo. L’evento espositivo è patrocinato dal Comune di Teramo, organizzato dalla Fondazione Bruno Ballone e MetaMorfosi. Tra le opere selezionate e riprodotte in serigrafia su carta, l’iconica “Girl with Baloon”, l’opera più amata dai britannici.