Doveva essere segato e portato in Vaticano, ma invece l’albero di Natale scelto per Papa Francesco non si muoverà dal Molise. Ha i contorni del giallo la storia dell’abete bianco che era stato selezionato per essere installato in piazza San Pietro in vista del Natale 2022. La pianta doveva essere regalata al Vaticano dal comune abruzzese di Rosello, che due anni fa aveva annunciato con orgoglio che nel 2022 avrebbe fornito a Città del Vaticano l’albero per il Natale, ma il dono non partirà alla volta della Santa Sede. Il motivo?
L’abete bianco del bosco di Montecastelbarone non si trova in Abruzzo, nel piccolo comune di Rosello, ma in Molise, nel comune di Agnone.
I mezzi arrivati per tagliare l’albero di Natale per Papa Francesco sono stati fermati dai carabinieri forestali: non ci sono le autorizzazioni necessarie per effettuare il taglio di una specie di abete sottoposta a vincoli ambientali specifici. L’intervento decisivo per evitare il taglio è arrivato grazie a Dario Rapino, giudice civile del tribunale di Pescara, nel tempo libero appassionato fotografo e ambientalista. Dopo aver scritto una lettera al Papa per chiedere di salvare l’albero, dalla risposta ricevuta, Rapino capisce che l’abete di cui si discute è al confine fra Abruzzo e Molise, ma non è nel comune di Rosello, bensì in quello di Agnone. Quindi in Molise.
Il vicepresidente della giunta regionale dell’Abruzzo con delega ai Parchi e riserve Emanuele Imprudente interviene in relazione alla fornitura di un abete natalizio per piazza San Pietro specificando che “nessun albero sarà prelevato per tale scopo da ambienti naturali”.
Infatti, la Regione Abruzzo, facendo seguito alla querelle sorta in merito alla donazione dell’albero del Papa, è intervenuta in collaborazione con il Comune di Rosello (CH), il Comune di Palena (CH) ed i carabinieri forestali del nucleo biodiversità di Castel di Sangro (AQ), disponendo il prelievo all’interno del vivaio forestale regionale di Palena (CH) di un esemplare arboreo di abete bianco dell’età di 62 anni e dell’altezza di 26 metri.
“Grazie all’opera del Servizio foreste e parchi regionale, che ringrazio per la tempestività di azione, – dichiara Imprudente – l’esemplare di abete, unitamente a 40 piante in vaso, che saranno anch’esse donate alla Città del Vaticano, provengono tutte da attività di coltivazione. Il prelievo dell’esemplare si è ritenuto necessario a causa delle raggiunte dimensioni e della vicinanza a fabbricati e viabilità che ne rendevano non più compatibile la presenza per motivi di pubblica e privata incolumità”.