di Leonardo Alfatti Appetiti
I social, si sa, sono popolati da orde fameliche. Pretendono carne da macello, ogni giorno. L’indignazione è ormai sport nazionale. Tutti pronti a puntare il dito. Da quando è scoppiato il caso di Carlotta Rossignoli, 23enne di Verona laureatasi in anticipo e con il massimo dei voti in Medicina e Chirurgia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, la polemica non si è ancora placata. Sono scesi in campo anche i giornaloni, dando la parola – com’era giusto – anche alla giovane laureata.
Tra i primi a chiedere spiegazioni, e non poteva essere diversamente, i suoi compagni di corso. I quali, invece di felicitarsi con lei, hanno lanciato il sasso, scrivendo una lettera condita di insinuazioni. Si allude a esami a porte chiuse e altre fantasticherie.
Poi è stata la volta del popolo del web. Nel mondo normale avremmo dovuto dirle “brava” o, i più insensibili, rimanere indifferenti.
Che poi, a bene vedere, in Italia si laureano decine di migliaia di persone ogni anno, più di qualcuno prima, la maggior parte fuori corso e altri perfettamente in tempo. La maggioranza, parlano i numeri, non arriva alla laurea e diventa una sardina.
Notiziabilità, pertanto, non pervenuta. A dire la loro quei giornalisti che cercano visibilità (trovandola, gli va riconosciuta questa abilità) alzando il tono della polemica, allestendo nella sintesi di un post o di un tweet un’inchiesta giornalistica basata sul nulla.
Gli argomenti sono tutti di alto livello: come fa, la Carlotta, ad essere così abbronzata e in forma se studia sempre? Com’è possibile che le bastino cinque ore di sonno? Imperdonabile il Daytona che ostenta al polso. Una serie indescrivibile di allusioni che, ovviamente cercano di darle il consiglio giusto (non potendo più dare il cattivo esempio, direbbe De André) perché è chiaro che se una ragazza giovane e bella ottiene risultati lo avrà fatto in modo moralmente non accettabile, è questa l’intollerabile conclusione.
Lo ha lasciato intendere Selvaggia Lucarelli su “il Domani” di De Benedetti.
Puoi anche essere geniale, ma devi essere come Giacomo Leopardi, gobbo e triste, se sei bello e sorridente hai barato, questo l’assioma.
Ovviamente non sappiamo niente del percorso di studi di questa ragazza, non possiamo affermare se sia stata brava o raccomandata, se si è fatta strada con merito o con trucchi.
Una cosa, tuttavia, è certa: le indagini (se lo ritiene) le fa la magistratura, se ci sono reati verranno verificati.
Del resto, diceva Montanelli, questa è la Nazione dove se si vede un uomo scendere da una grande e costosa macchina non ci si preoccupa di come ottenere il suo stesso guadagno e acquistarla, si immagina che l’abbia ottenuta illegalmente e si cerca di capire come bucare le ruote.