L’AQUILA – Il consigliere Pietrucci, ci risiamo, vince ancora una volta il premio per la mistificazione e l’odio campanilistico in Abruzzo. Lancia accuse surreali contro la sede unica della Regione Abruzzo a Pescara, condite dalle solite illazioni secondo le quali qualcuno toglierebbe qualcosa a L’Aquila. Un comportamento prevedibile, tanto per tentare di spaventare gli elettori aquilani a qualche giorno dal voto come fece durante le elezioni comunali – sempre con scarsissimo successo – agitando polemiche pretestuose sulla carta degli aiuti di Stato piuttosto che sul soccorso alpino. Parla della sede unica nella città adriatica come se si trattasse di una novità assoluta o di un’ invenzione dell’attuale amministrazione regionale. Mi chiedo: ma è lo stesso Pietrucci che sedeva nei banchi della maggioranza D’Alfonso che approvò la sede unica attraverso il progetto ‘City’ costruito su terreni privati? Oggi, invece, si scaglia contro un’intesa che raggiunge lo stesso obiettivo ma con un accordo di programma tra due enti pubblici e riguardante un’area interamente pubblica. La nuova sede unica non toglierà nulla all’Aquila: gli uffici di Pescara esistono da cinquant’anni e sono disseminati in troppe succursali, alcune delle quali inadeguate o fatiscenti, per un costo di oltre 2 milioni di euro l’anno per gli affitti, che pesa anche sui cittadini, compresi quelli aquilani che Pietrucci continua, evidentemente, ad offendere nella loro intelligenza. Va da sé come il Comune di Pescara – su cui grava questo genere di scelte – sia stato legittimato a fare una riflessione: a fronte di due sedi inagibili (viale Bovio e via Raffaello) che sono due buchi neri all’interno della città, e con un sito inutilizzato, quale l’area di risulta, che rischia di essere lasciato al degrado, appare fruttuoso suggerire alla Regione di utilizzare quell’ampio spazio per una ottimizzazione delle sedi e, conseguentemente, ridurre il numero degli affitti. Si tratta, dunque, di un’operazione virtuosa che il presidente Marsilio, insieme al sindaco Masci, ha annunciato e portato a termine, con indubbi vantaggi per l’intero territorio regionale. La reazione di Pietrucci ci conferma, invece, quale sarebbe l’Abruzzo che lui vuole: una regione immobile, prigioniera dei suoi pregiudizi, dilaniata dal feroce campanilismo che l’ha progressivamente indebolita in tutti questi decenni, governata da demagoghi e parolai pronti a promettere la luna e a scappare alla prima occasione. Naturalmente Pietrucci lancia queste accuse nell’omertoso silenzio dei democratici del Pd di Pescara, dai quali sarebbe interessante conoscere l’opinione e soprattutto sapere se condividano o meno l’attacco sulla sede unica e sull’ospedale covid di Pescara”.
Lo ha dichiarato il segretario regionale di Fratelli d’Italia, Etelwardo Sigismondi.