Il Comune di Avezzano, assieme a tutto l’entourage dell’Università degli Studi di
Teramo, lo aveva annunciato già nel mese di giugno scorso, in un convegno pubblico.
Oggi, il nuovo corso di laurea triennale professionalizzante di UniTe in
“Intensificazione sostenibile delle produzioni ortofrutticole” è stato presentato in
presenza agli studenti del Serpieri e ai neo diplomati di Avezzano dopo l’attività di
sensibilizzazione “virtuale” arrivata con un video diretto ai neodiplomati e realizzato
proprio dai docenti dell’ateneo.
Si tratta di un’opportunità da cogliere al volo per studenti, lavoratori e imprenditori
agricoli del territorio e per i giovanissimi anche per le caratteristiche peculiari del
corso professionalizzante che spalanca subito le porte all’ingresso in azienda e
presenta un solo anno di lezioni frontali, il secondo dedicato ai laboratori ed il terzo di
attività pratica nelle aziende agricole convenzionate.
La relazione del Prof Stagnari, coordinatore del corso ha inquadrato il tema ed i
vantaggi per l’intero territorio: “I professionisti e le competenze formate da questo
corso di laurea non sono oggi disponibili in tutto il centro Italia. Le aziende non
riescono a trovarli ma sono indispensabili perché sanno come conciliare
l’intensificazione della produttività con la tutela dell’ambiente e l’alta tecnologia. E
sanno pure come far risparmiare costi energetici”. Per questo Comune di Avezzano,
Università, scuole e associazioni stanno collaborando per lanciare un messaggio ai
possibili immatricolati: “c’è bisogno di questi professionisti. È un’opportunità per loro
e per il Fucino”
“Per l’amministrazione comunale e per tutto il sistema territoriale, – ha detto
l’assessore Patrizia Gallese, con delega alle politiche agricole e alla scuola,
nell’annunciare l’avvio del nuovo corso – è fondamentale continuare a creare ponti e
scambi con l’Università, con i luoghi dello studio e della ricerca. Un corso di studi
relativo all’area delle scienze agrarie, permetterà di valorizzare e potenziare il nostro
bene più prezioso, la terra. Un iter universitario che coniugherà l’esperienza del
passato con le moderne tecnologie, il tutto nel pieno rispetto dell’ambiente”.
Il nuovo corso premia la vocazione principale della Marsica e la sua costanza, negli anni, ad essere orto d’Abruzzo e d’Italia. Il laureato saprà gestire i fenomeni di intensificazione
delle produzioni agricole e si occuperà anche dei processi di digitalizzazione dei
sistemi agro-industriali. Concetti ripresi dal professor Francesco Di Girolamo, preside del Serpieri: “Un
percorso di studi innovativo, sperimentale e immerso nella pratica, oltre che nella
cultura. – ha dichiarato quest’ultimo – Già qui a scuola usiamo i droni e
familiarizziamo con l’agricoltura 4.0 ma il corso Universitario proietta tutto ciò in
un’ottica di alta professionalizzazione e conoscenza accademica”. Oltre agli alunni e
alle alunne della scuola superiore di Avezzano, erano seduti in classe ad ascoltare
anche 10 studenti arrivati direttamente da Pratola Peligna. Il nuovo corso di laurea
potrà essere seguito dagli immatricolati nella sede universitaria distaccata di
UniTe, nelle aule dell’ex Crab.
“Il moderno corso di studi – ha sottolineato il vicesindaco, Domenico Di Berardino –
riflette, la peculiare trazione economica del territorio marsicano, ovvero le colture del
Fucino e i suoi prodotti IGP. Stiamo dando una svolta netta e decisiva
all’imprenditoria della terra, accompagnando, come amministrazione, un cambio di
passo e di responsabilità importante, con l’attivazione di questa grande novità. Ad
Avezzano, va creata una filiera anche didattica corta, costante e calzante sul piano
agricolo”.
Il coordinamento del nuovo corso di laurea in “Intensificazione sostenibile delle
produzioni ortofrutticole di qualità” è stato affidato al professor Fabio Stagnari,
docente universitario e agronomo. Già dal secondo anno, lo studente iscritto potrà
partecipare a laboratori tecnici. Il terzo anno, invece, sarà interamente dedicato a
tirocini professionalizzanti, da svolgersi all’interno di strutture convenzionate e
aziende. L’ambito agro-alimentare, quindi, va ad affiancarsi con forza al settore
giuridico. “Tramite il nuovo corso, si punta a sostenere la ricerca e la sperimentazione
nel campo che più si confà all’anima autentica del nostro territorio. – avverte il
presidente del Consiglio comunale, Ridolfi – Il Fucino ha bisogno di imprenditori
ambiziosi, preparati e stimolati”. Presenti stamattina all’incontro sul nuovo percorso
di laurea anche molti referenti e soci delle principali associazioni di categoria. Il piano
di produzione e di lavoro fucense, secondo i dati forniti da Confagricoltura, raggiunge
da solo il 25% del PIL agricolo regionale, con l’indotto di 12 mila addetti e 7.500
operai, dimostrando, autonomamente, un potere competitivo che vale 500 milioni di
euro di PIL agricolo grazie a finocchi, insalate, radicchio, cipolle, cavoli, sedano e legumi.
“Per la Marsica – conclude Ridolfi – partiranno grandi novità, ma servono
unione e visione”. È la figura aggiornata dell’imprenditore agricolo moderno che si sta
costruendo, mattone dopo mattone: un nuovo professionista per la progettazione, lo
sviluppo e la gestione delle risorse agrarie in un contesto sempre più incline alla
sostenibilità ecologica. Organizzazione e coraggio alla base delle scelte per il domani.
Agli studenti questa mattina è stato detto: “Siate voi gli artefici del vostro destino,
fatevi trovare pronti di fronte ai treni che passano”. Un messaggio che ci si augura
possa conquistare tanti in marsica e non solo.