L’AQUILA – Con delibera 1817 dell’11 dicembre 2013 a firma dell’allora direttore generale dell’Asl 1 L’Aquila- Avezzano-Sulmona, Giancarlo Silveri, veniva sancita la nascita dell’Hospice Casa Margherita dell’Aquila, istituito nella struttura dell’ex Onpi.
A distanza di nove anni, e dopo un lungo percorso, è arrivato un importantissimo riconoscimento al lavoro svolto dall’Unità operativa di Anestesia, Rianimazione, Terapia del Dolore e Cure Palliative dell’ospedale San Salvatore, con la nascita della scuola di specializzazione di “Medicina e Cure Palliative” all’interno dell’Università degli Studi dell’Aquila.
Per i non addetti ai lavori, l’Hospice è la struttura di riferimento delle cure palliative. Si tratta di un reparto dedicato all’assistenza di malati inguaribili, che rappresenta l’anello di congiunzione fra l’ospedale e il territorio in un ambiente più possibile simile a quello familiare. Il paziente, insieme ai familiari, viene assistito in un sereno percorso di cura e di accompagnamento al fine vita, grazie a un’accurata gestione di tutti i sintomi connessi alle patologie di base e al sollievo dal dolore totale, fisico ed emotivo, che affligge il malato inguaribile.
Nella Asl 1 sono operative due strutture di tal genere, quella dell’Aquila e quella di Pescina, che ospitano circa 300 pazienti l’anno. In Abruzzo sono attivi, in totale, sei hospices: oltre ai due della provincia dell’Aquila, ce ne sono altri due in provincia di Chieti, uno a Pescara e uno a Teramo. Agli hospices sono collegate le cure domiciliari, garantite da una rete a cui afferiscono anche i distretti sanitari di base e i medici di medicina generale. L’apertura della scuola di specializzazione di “Medicina e Cure Palliative” dell’Ateneo aquilano, va di fatto a dare un futuro a questa importantissima area della sanità, e un supporto indiscutibile ai disagi di famiglie e pazienti in uno dei momenti più difficili da affrontare nel corso della vita.
“È il corollario di un durissimo lavoro” afferma il Prof. Marinangeli, direttore dell’Unità Operativa di Anestesia, Rianimazione, Terapia del Dolore e Cure Palliative dell’Ospedale San Salvatore, “fatto di tanti sacrifici ma anche di tante soddisfazioni. Nel 2015 l’Hospice Casa Margherita dell’’Aquila risultava vincitrice
del prestigioso premio nazionale “Mario Luzi”, per la “nascita di una nuova coscienza civile” dopo il sisma del 2009. Oggi, con l’istituzione della scuola di specializzazione, una delle 17 nate in Italia (prima questa scuola non esisteva) e unica in Abruzzo, si è dimostrato quanto sia importante la sinergia tra Asl e Università per la realizzazione di progetti innovativi a servizio della comunità, che non solo rappresentano la base essenziale per offrire una buona sanità, ma anche un fondamentale volano di sviluppo. Non è casuale, infatti, che proprio dalla nostra rete di cure palliative e terapia del dolore sono nati, già prima della pandemia, progetti come quello di telemedicina, base essenziale per i nuovi modelli di sanità del territorio”.
“Oggi” continua Marinangeli “portiamo a casa un premio che nasce dalla grande resilienza della nostra comunità e consegniamo alla città un’altra importante opportunità di sviluppo. Siamo l’unica realtà in Italia in cui un Hospice è gestito dall’Università, secondo un modello di integrazione ospedaliero-universitario assolutamente virtuoso. La scuola nasce a seguito di un’approfondita valutazione e selezione del ministero dell’Università e della Ricerca, che tiene conto
dell’adeguatezza delle strutture e dei numeri di attività. Nel nostro caso, la valenza della scuola è regionale, cioè a dire che la rete formativa comprende tutti e sei gli Hospices abruzzesi”. “In sostanza” prosegue Marinangeli “a parte la mia personale soddisfazione e spero anche quella di tutti i cittadini d’Abruzzo, viene attivato un nuovo settore di attività universitaria con grandi potenzialità di sviluppo e di enorme importanza anche dal punto di vista scientifico. Un ringraziamento va a tutti i colleghi aquilani e abruzzesi e agli operatori sanitari che in questi anni hanno lavorato al mio fianco e hanno creduto in questo progetto, ai vertici della Asl che si sono avvicendati nel tempo, da Giancarlo Silveri alla dott.ssa Teresa Colizza, da Rinaldo Tordera al Dott. Roberto Testa al prof. Ferdinando Romano, così come ai vertici dell’Ateneo aquilano, alla già rettrice prof.ssa Paola Inverardi e al rettore prof. Edoardo Alesse, al dipartimento di Medicina clinica, sanità pubblica, scienze della vita e dell’ambiente (MESVA) nelle persone dell’ex direttrice prof.ssa Grazia Cifone e del direttore prof. Guido Macchiarelli. Tutti, nel corso del loro mandato,
hanno sempre fatto sentire la loro vicinanza e la loro presenza in un settore ad altissimo contenuto etico, che ha dimostrato la sua importanza strategica, anche in termini di filosofia di lavoro, durante i momenti più duri della pandemia Covid. Un ringraziamento va anche all’assessorato alla Sanità della Regione Abruzzo e ai direttori generali e sanitari delle quattro Asl, che hanno aderito al progetto permettendo la costituzione di un’adeguata rete formativa regionale, costituita da strutture assistenziali all’avanguardia e da una congrua casistica clinica”.