L’AQUILA – L’Assessorato all’agricoltura della Regione Abruzzo ha ammesso al finanziamento,
disponendo lo scorrimento della graduatoria, altre 108 domande di contributo finalizzato
all’imboschimento e la creazione di aree boscate in terreni agricoli ed ex agricoli mediante
realizzazione di impianti tartufigeni. In tal mondo sono state soddisfatte tutte le richieste a valere
sull’edizione 2020 dell’Avviso pubblico per la Sottomisura 8.1 del Programma di sviluppo rurale
(PSR) 2014/2022 approvata lo scorso mese di gennaio per un totale di 1,9 milioni di euro.
In prima battuta erano state 35, per complessivi 884.125 euro, le istanze approvate e finanziate.
Lo rende noto il vicepresidente della Giunta regionale con delega all’Agricoltura Emanuele
Imprudente.
“L’Abruzzo è ricco di tartufo di buona qualità e quindi il prodotto costituisce una eccellenza,
questa misura rafforza la posizione della nostra regione – spiega l’esponente del governo regionale
-. Grazie alle risorse aggiuntive che siamo riusciti a reperire, 970.000 euro, il nostro patrimonio
arboreo si arricchirà di oltre 163.000 alberi appartenenti a specie autoctone quali roverella, cerro,
carpino, nocciolo, ecc., e le campagne della nostra regione si andranno in tal modo ad arricchire di
nuove superfici a bosco pari all’equivalenti di 570 campi di calcio serie A”.
I contributi, fino ad un massimo di 5.000 euro/ettaro, sono concessi a copertura dei costi di
impianto: sono però previsti anche un premio annuale per la manutenzione dell’impianto per un
periodo pari a 12 anni nonché, per i terreni agricoli coltivati nei cinque anni precedenti la
presentazione della domanda, un premio annuale per la compensazione dei mancati redditi
agricoli, anche questo per 12 anni.
Con le prime 35 domande si avviano a realizzazione 186 ettari di nuovi impianti tartufigeni. Grazie
alla possibilità di utilizzare ulteriori fondi derivanti dalla rimodulazione del piano finanziario del
PSR e il finanziamento di altre 108 domande, si realizzeranno altri 220 ettari circa di nuovi
impianti, con importanti ricadute sul territorio regionale che riguardano sia l’aspetto produttivo,
“dato dalla produzione di tartufi che costituisce un’eccellenza regionale e un’importante
opportunità di diversificazione dei redditi nelle aree rurali della regione, sia quello, di grande
attualità, riguardante il miglioramento dell’ambiente e il contrasto ai cambiamenti climatici”.