ROCCA DI MEZZO – Storie di armenti, uomini e pietre è un piccolo testimonio che nasce dalla
volontà di ‘’esplorare’’ alcune tappe fondamentali della vita pastorale. Il
viaggio percorre alcuni luoghi all’interno del Parco Naturale Regionale
Sirente Velino, in particolare modo il territorio marsicano, subequano e
dell’altopiano. Il volume cammina lungo bracci, tratturelli e il regio tratturo
Celano-Foggia, arteria pastorale che in passato convogliava milioni di
armenti, pastori e pellegrini lungo le poste pugliesi ed il Santuario di San
Michele Arcangelo in provincia di Manfredonia. “Come i nostri antenati
dell’Appennino, ho voluto ripercorrere direttamente le antiche vie, attraverso
uno strumento di pace e interiorità: il cammino lento, che accompagna ogni
mia opera. Ho sudato e faticato tra rovi e antiche mulattiere ormai perdute,
lungo asfalti roventi e mistici boschi dalle molteplici essenze mediterranee. Tra
le immense praterie del Tavoliere e all’ombra della montagna sirentina, ho
tentato di ascoltare i silenzi atavici e le prodezze delle antiche popolazioni che
sussurravano tra le folate di vento. Ho cercato con umiltà, di rivivere la
tribolazione dei nostri avi, testimoniata ancora oggi dalla presenza
‘’magnifica” delle ‘’pietre sofferte’’ strappate masso dopo masso alla dura e
generosa terra abruzzese. Ho potuto raccontarlo grazie a quello che mi hanno
insegnato i miei genitori e al lavoro svolto da Marte Editrice di Martinsicuro
(Te) che con il libro ‘’Storie di armenti, uomini e pietre’’ inaugura una collana
di libri che aiutano a capire, nel profondo, il territorio abruzzese ricco di storia
e tradizione. Il progetto è articolato sotto forma di percorso itinerante,
attraverso il racconto fotografico e descrittivo di opere d’arte, scorci
paesaggistici e centri rurali. Un ringraziamento speciale è rivolto al Parco
Naturale Regionale Sirente Velino e alla dott.ssa Annamaria Paradiso che
hanno accolto lo spirito del racconto con grande passione, amore e con
l’intenzione di coltivare quel bellissimo desiderio di proteggere natura e
cultura per proiettarla con nuova linfa alle future generazioni. Grazie a loro ho
avuto la possibilità di esprimere il mio pensiero, che nasce solamente dal cielo
e dalla terra, padre e madre di tutto. Storie di armenti, uomini e pietre mi ha di
nuovo acceso una fiammella ardente nel cuore, come un focolare che scalda un
gelido pagliaio. Ha illuminato la lanterna della speranza verso un futuro
incerto e complicato per tutta l’umanità, che ha bisogno di riscoprire le
tradizioni del nostro mondo rurale, giogo e aggiogato per nuovi solchi di
crescita e maturità.’’