“Ringrazio il Garante dei detenuti Gianmarco Cifaldi per aver accolto la mia insistente richiesta di intervento e di rivisitazione di alcuni parametri riguardanti il carcere di Sulmona.
Ho appreso favorevolmente dell’affermazione da Cifaldi fatta sulla questione afferente l’implementazione delle docce in cella e che vedrebbe i reparti desueti chiusi per consentire la loro posa in opera ed adeguarli così all’attuale normativa.
Nelle more, però, che i lavori inizino bisognerà assolutamente agire per trasferire i collaboratori di Giustizia altrove e comunque lontani da Sulmona.
Allo stato, per la peculiarità che hanno di essere incompatibili con un Istituto votato ad una circuitazione che vede la presenza di 400 detenuti mafiosi e che, in sostanza, per farla breve, altro non sono che coloro i quali sono stati oggetto delle loro delazioni giudiziarie, questa categoria di reclusione rappresenta davvero una mina vagante nello scenario generale del penitenziario sulmonese.
Questo senza considerare il fatto che le peggiori aggressioni subite negli ultimi tempi dai poliziotti provengono da questa tipologia di reclusi.
Risulta pertanto comprensibile l’enorme difficoltà che hanno non solo i baschi blu nel fare il loro lavoro ma anche le restanti aree professionali del carcere le quali, nel gestire contestualmente due classi di detenuti totalmente contrapposti gli uni con gli altri, si vedono assai complicato ed a volte ingestibile tutto il loro vissuto professionale.
È stato strano sentire parlare di Operatori socio sanitari anche perché dal 31 Maggio sono fuori dallo scenario carcerario e finora mai reintegrati.
Se ne parla e questo ci fa ben sperare nel loro immediato ritorno.
Almeno questo è il nostro auspicio.”
Sulmona, 09.08.2022
Il Segretario Provinciale UIL Pubblica Amministrazione
Mauro Nardella