Non ancora si può scendere nei dettagli ma una cosa è certa: presto gli Operatori socio sanitari torneranno ad operare nei carceri di Sulmona, L’Aquila e Avezzano e questa volta in pianta stabile!
-Ad annunciarlo è Mauro Nardella segretario provinciale UIL PA promotore storico della proposta-
La Asl1 L’Aquila, Avezzano, Sulmona ha deciso di attuare quanto dalla UIL in tempi non sospetti chiesto vale a dire l’entrata in pianta organica e per la prima volta nella storia, di questa essenziale figura.
-Spiega Nardella-
Conclusa la fase che ha visto i parasanitari adoperarsi per la causa penitenziaria, sotto l’egida della Protezione Civile e per far fronte all’emergenza pandemica, ora inizia quella che vedrà i vincitori di concorso, rientranti nella graduatoria aggregata a Teramo, rivestirsi dei panni di professionisti contrattualizzati a per di più a tempo indeterminato.
-Sottolinea il sindacalista della Uil-
Un obiettivo, questo, nato proprio da una richiesta di Nardella , dalla UIL sempre caldeggiato e che non poteva non rientrare nel progetto di rivisitazione della medicina Penitenziaria che, come gli addetti ai lavori sanno, ha visto il passaggio di testimone nel 2008 dal Ministero della Giustizia alle Regioni e, quindi, alle AA.SS.LL.
Fondamentale è stato il contributo dato alla causa dalla Dirigente Marianna Mastrodomenico e dal responsabile della medicina penitenziaria aquilana Fausto Frabotta.
-Continua Nardella-
Ringrazio ovviamente l’Assessore alla sanità Nicoletta Verì, i vertici della Asl1 e tutti gli attori protagonisti per la scelta fatta.
Scelta attraverso la quale si è potuto scrivere una pagina di storia nell’ambito dei penitenziari italiani e della medicina penitenziaria in particolare.
Sono convinto che quanto fatto da loro si riverbererà positivamente nei confronti anche dei restanti penitenziari Italiani e delle restanti Aziende Sanitarie operanti sull’intero territorio nazionale.
-Conclude Nardella-