“La Regione potrebbe assumere gli operatori sanitari nelle Asl di Chieti, Teramo e L’Aquila, ma non lo fa, lasciando sospesi quanti sono risultati idonei al concorso dell’autunno 2021 per la selezione di Oss di categoria B. E così succede che se Teramo oggi annuncia di voler procedere al più presto, le Asl di Chieti e L’Aquila sono ancora ferme: nonostante le lamentate carenze di organico, centinaia di persone pronte a lavorare devono ancora aspettare la chiamata di una prova esperita quasi un anno fa, perché la Regione prende tempo”, così il capogruppo Pd Silvio Paolucci che annuncia un’interpellanza per capire come l’esecutivo intende orientarsi sull’argomento e che tempi ci sono per le assunzioni.
“Una situazione davvero paradossale a cui la Regione deve al più presto porre rimedio, perché non si può andare contro la legittima aspettativa di lavoro che chi ha fatto il concorso legittimamente ha – incalza Paolucci – Una scelta, quella di non assumere, che non solo lascia ancora scoperti reparti e settori che da mesi sono sotto organico, specie nelle Asl citate, ma rischia di mettere in competizione categorie di lavoratori che hanno tutti bisogno e diritto a una stabilizzazione e di creare disparità fra le stesse Asl, che non sono state in grado di assicurare un’azione omogenea rispetto alla situazione. A restare fuori, a fronte dello stallo sulle assunzioni e anche della decisione della Regione di dare la priorità alle forze arruolate durante la pandemia, sono quanti hanno svolto le prove a ottobre, aspettandosi risultati e un’assunzione entro i sei mesi annunciati dalla Regione, che più volte ha ribadito l’intenzione di introdurre nel sistema sanitario regionale 334 figure professionali entro fine 2021, tra cui 196 Oss, 90 infermieri e 48 collaboratori amministrativi. Sono passati 9 mesi e non è ancora successo, malgrado il bisogno di personale che c’è, specie in questi giorni e nonostante le somme straordinarie dedicate alle assunzioni e già trasferite dal alle Regioni per contrastare gli effetti da Covid19 e facilitare il rafforzamento della sanità territoriale. Invece, i soldi restano in cassa e gli operatori, fino ad oggi, a casa: questa è la situazione, inspiegabilmente. Dopo la pubblicazione della graduatoria tutto si è fermato, la giustificazione sarebbe il contenzioso nato dalla situazione, di fatto non si procede in nessun senso. Solo la Asl di Teramo ha deciso di andare avanti, procedendo all’assunzione rimasta sospesa per via dei ricorsi al Tar nati dalle assunzioni e di cui si saprà qualcosa a inizio 2023, ma le Asl di Chieti e L’Aquila cosa intendono fare? Aspettare ancora? Così che al danno della mancata assunzione si aggiunga la beffa di avere un concorso vinto ma non il posto nelle mani?
Vero è che ciò accade quando manca capacità programmatoria anche su tali aspetti, un vuoto che si somma all’assenza di governance che paralizza il settore fin dal primo giorno di governo del centrodestra. Tutto è fermo nella sanità abruzzese, non ci sono documenti approvati a firma Marsilio, le risorse finanziarie, quelle lasciate dal centrosinistra e la mole imponente trasferita dallo Stato per via della pandemia, restano ad oggi utilizzate solo sulla carta, come lo resta la rete ospedaliera e i nuovi ospedali che in 40 mesi di governo il centrodestra è solo riuscito ad annunciare”.