La gestione delle autostrade laziali ed abruzzesi A24 e A25 dopo la revoca anticipata in danno della concessione in scadenza nel 2030 con un decreto legge del Cdm, è tornata dalla mezzanotte di giovedì nelle mani dello Stato.
Il passaggio si annuncia complesso e laborioso, nonostante sia normato nel dettaglio: in questa primissima fase, si sta effettuando il cambio di casacca da Strada dei Parchi, del gruppo Toto, ormai ex concessionaria, ad Anas, dei circa 400 dipendenti con esclusione dei dirigenti.
Dirigenti di Sdp che, tuttavia, in queste ore molto delicate sono a disposizione per supportare i colleghi di Anas che non sono ancora padroni della macchina e, soprattutto, secondo quanto si è appreso, non sarebbero ancora in possesso dei requisiti formali per i vari incarichi apicali.
L’avvicendamento sta avvenendo in un clima di collaborazione: in questo senso, parrebbe evidente che Sdp è intenzionata a tutelare i propri diritti e la propri immagine in ogni sede ma ha deposto ogni intenzione di tornare in sella o di fare barricate: la partita si gioca sull’indennizzo di 2,5 miliardi di eluirò richiesti per la cessazione anticipata della concessione in scadenza del 2030.
Quindi al timone delle due importanti arterie torna, 22 anni dopo, proprio la società pubblica che aveva dovuto desistere dall’incarico: nel 2000 Anas era uscita di scena in particolare, per l’avvio di una procedura di infrazione in sede europea per aiuti di Stato e per le difficoltà di equilibrio dei propri bilanci, in sostanza una situazione in cui ci sarebbe stato il rischio di collasso economico finanziario.
Per questo lo Stato, nel 2000, aveva deciso di mettere le A24 e A25 sul mercato tramite gara europea. Anas sarà in sella fino al 31 dicembre 2023 poi dovrà trasferire la gestione di A24 e A25 alla newco della stessa Anas prevista dalla Legge di Stabilità 2022, ma mai attivata. (ANSA).