“Se il Soldato Ignoto è un figlio d’Italia, le donne ne sono le fidanzate, le mogli, le figlie, le mamme. Madri come Maria Bergamas, che alla Patria donò la vita di suo figlio Antonio e che fu incaricata di scegliere le spoglie di un caduto senza nome da tumulare presso il Vittoriano di Roma; donne come le undici scrittrici di “Ignoto Militi” che hanno donato la loro penna e il loro cuore al sacrificio di 650mila giovani vite”.
“Ignoto Militi. Le donne raccontano il figlio d’Italia” (Idrovolante edizioni) è un libro corale scritto da sole donne, nato in occasione del centenario della tumulazione del Milite Ignoto presso l’Altare della Patria.
Un successo il primo appuntamento estivo all’interno del Giardino letterario del Palazzo municipale, con il tutto esaurito in occasione della presentazione, nella giornata di ieri, del libro “Ignoto Militi” della casa editrice “Idrovolante Edizioni”.
Alla presenza degli autori Cristina Di Giorgi, Bianca Penna, Alina Di Mattia ed Emanuele Merlino, si è chiuso anche il cerchio ideale che ha portato la città di Avezzano al conferimento, lo scorso anno ed in occasione del centenario, a riconoscere la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto, tra le prime città in Abruzzo nell’aderire all’iniziativa promossa da ANCI, Gruppo Medaglie d’Oro al Valor Militare e Comitato 10 Febbraio.
Tra le autorità, presenti gli Assessori Pierluigi Di Stefano e Roberto Verdecchia, oltre che i consiglieri Concetta Balsorio e Nello Simonelli, patrocinatore dell’evento, la consigliere di Celano, Eliana Morgante, il Generale Vero Fazio, il Presidente UNUCI Floriano Maddalena e il Presidente dell’ERCI Sergio Rozzi. La responsabile di Nazione Futura a Tagliacozzo, Giorgia Agostini, ha inoltre ricordato le diverse attività che il movimento culturale sta svolgendo in Abruzzo.
Soddisfatto il consigliere Simonelli, che ricorda come “in un momento storico particolare come quello che stiamo vivendo, in cui la storia viene erroneamente fatta percepire come un fardello di cui sbarazzarsi, commemorare, che null’altro significa se non ricordare insieme, il Figlio d’Italia significa raccoglierci intorno a valori comuni che possono solamente rinsaldare la nostra collettività. Abbiamo avuto un’ottima risposta di pubblico, e data la presenza di diversi ed altrettanto importanti e qualificati eventi in contemporanea, offerti ogni giorno, possiamo osservare come l’offerta estiva della nostra città è reputata stimolante dai cittadini”.
L’evento si è aperto con l’ascolto del Canto degli Italiani e si è chiuso, data la solennità, con l’ascolto del Silenzio.
Un richiamo a quel dovere della Memoria, ripercorso e sostenuto sovente solo da pochi volontari e oggi non adeguatamente aiutato da chi dovrebbe istituzionalmente farsi carico di conservare con cura tutto quel patrimonio storico e paesaggistico, frutto dei sacrifici anche sanguinosi delle nostre passate generazioni, uno schiaffo al loro valore consumato senza risparmio tra quelle vette senza alcun premio sperare se non la vittoria che avrebbe consentito ai superstiti di tornare alle loro famiglie e agli abitanti delle valli di rivedere la tranquillità dei pascoli e delle loro malghe.