Una “Antologica itinerante” è la proposta artistica dell’artista Gabriele Altobelli più conosciuto con il suo logo d’arte GALT-MATERICALART, che offre l’opportunità di riscoprire i luoghi storico-naturalistici abbandonati o poco fruiti, attraverso l’esposizione e le istallazioni di opere d’arte. Il progetto ha la doppia valenza di rimettere in moto il movimento culturale legato all’arte e la riscoperta di luoghi storico-naturalistici abbandonati. Il territorio che l’artista si propone di riscoprire e rivalorizzare è l’estesa area della provincia dell’Aquila dove tantissimi borghi hanno subito lo spopolamento e di conseguenza l’abbandono per molteplici cause. Terremoti susseguitisi nei secoli, l’abbandono dell’agricoltura e dell’allevamento, la mancanza di lavoro, la totale assenza di servizi, la crisi idrica, l’impossibilità di reti viarie fruibili con mezzi di trasporto agevoli, tutto questo e molte altre cause hanno determinato la desertificazione socio-economica di una miriade di microaree antropizzate fin dall’antichità ed ormai da molti lustri lasciate in totale abbandono o in difficili e precarie condizioni di fruibilità. Il progetto di Gabriele Altobelli vuole rimettere in moto “l’industria culturale” con l’obiettivo di far comprendere l’importanza di ricorrere al piacere artistico e farne un bene economico e di sviluppo per far rinascere il territorio proponendo un’esperienza che sollevi questioni di metodo per rivitalizzare i territori delegando all’arte ed agli artisti il compito di nuove ed inedite interpretazioni.
Di grande successo di pubblico e molto apprezzata è stata la proposta sperimentale dell’artista che ha aperto l’iniziativa “il cammino dell’Arte” con l’istallazione artistica “La Resurrezione”, in ferro e pietra, impiantata per quarantottore tra le rovine del Borgo Medioevale di Alba Fucens distrutto dal terremoto nel 1915, che colpì un territorio vastissimo in provincia dell’Aquila. Gabriele Altobelli ha già nel suo cammino d’arte allestimenti che riescono a trovare spazi ideali dando vita a dialoghi storico-artistici in siti archeologici, siti medioevali, rinascimentali, ambienti religiosi della cristianità come chiese, conventi, abbazie. Sue opere impreziosiscono anche luoghi della contemporaneità come l’opera permanente “Metamorfosi di una città” visibile in Largo del Popolo a Tagliacozzo.
L’Arte deve entrare nella vita di tutti e in tutti i luoghi possibili per darci gli strumenti per riflettere sul percorso dell’Uomo, confrontandoci col passato per un futuro migliore.