“Abbiamo lasciato in eredità all’attuale amministrazione regionale 50 milioni di euro per la realizzazione del progetto stralcio per la realizzazione dell’impianto irriguo fucense. A distanza di oltre 40 mesi dall’insediamento, le risorse si sono ridotte a soli 3,5 milioni, per mano della Giunta regionale che nel 2020 ha definanziato il 93% dell’opera, non ci risultano né investimenti, né un reimpiego dei fondi, nonostante i finanziamenti arrivati da parte governativa e attraverso il PNRR, la Regione deve alla comunità una risposta chiara”, così il capogruppo Pd Silvio Paolucci che ha depositato un’interpellanza che approderà al Consiglio regionale del prossimo 5 luglio, chiedendo chiarezza e risposte.
“Nel corso di questi mesi sono stati moltissimi gli annunci e le promesse da parte della maggioranza e dei membri dell’esecutivo, da quelle del Vicepresidente Imprudente che, nel maggio 2020, prima di definanziare l’opera con una Delibera di Giunta regionale, dichiarava: “I soldi dell’impianto irriguo del Fucino non si toccano”; pochi mesi dopo la Segreteria del Governatore Marsilio rassicurava: “le risorse stanziate per il Fucino, insieme ad altre saranno posticipate di otto mesi”; nell’attesa qualcuno ha persino ipotizzato che i soldi fossero “serviti allo Stato per pagare la cassa integrazione”. Nulla di tutto ciò, ovviamente, è vero – incalza Paolucci – Le risorse dell’impianto irriguo del Fucino le ha utilizzate la Regione per finanziare altre cose, anche alcune squadre di calcio professionistico ed Enti territoriali. Ad oggi ci preme non solo smascherare le bugie dette, ma capire quando verranno restituiti i fondi, poiché le prime anticipazioni sul ciclo di programmazione dei fondi Europei 2021/2027 da parte del Governo centrale sono state assegnate all’Abruzzo per un importo di 123 milioni di euro e neanche un centesimo è stato restituito al Fucino e al suo impianto irriguo. Così come ancora nessun euro proveniente dalla vendita del Covalpa è stato iscritto in Bilancio per la Marsica e per le strade fucensi. Vero è che, dei 221 interventi finanziati dal Decreto Carfagna, solo 3 sono progetti recuperati dalle opere definanziate con la Delibera di giunta 416/2020 e tra questi non rientra sicuramente l’intervento per la realizzazione della rete irrigua a pressione della intera Piana del Fucino.
L’unica cosa certa è che dei 50 milioni che la giunta di centrosinistra aveva stanziato con il Masterplan, ne restano oggi solo 3,5 per la progettazione definitiva-esecutiva, che però dovrà fare i conti con l’aumento dei prezzi delle materie prime nel settore edile e, con molta probabilità, con l’attualizzazione dei costi dell’intero progetto per colpa dei ritardi accumulati da questa Giunta lenta, che ha anche voluto stravolgere il precedente indirizzo progettuale. Ma la cosa più grave è che a distanza di 40 mesi, nonostante l’opportunità irripetibile del PNRR che ha dedicato sul tema un totale di 15,37 miliardi di euro, con i primi bandi già espletati e assegnati a tutte le Regioni italiane, l’Abruzzo non è riuscito nemmeno ad attrarre nuovi fondi che serviranno a realizzare il progetto complessivo che ha un valore di oltre 200 milioni. A distanza di 40 mesi, non abbiamo nulla di concreto per il territorio, a parte promesse e propaganda”.