AGI – Le donne hanno maggiori probabilità di soffrire di long Covid rispetto ai maschi e sperimentano sintomi sostanzialmente diversi. A riferirlo, un nuovo studio pubblicato oggi sulla rivista Current Medical Research and Opinion, sottoposto a revisione paritaria.
Il long Covid è una sindrome in cui le complicanze persistono per più di quattro settimane dopo l’infezione iniziale di Covid-19, a volte per molti mesi. I ricercatori del Johnson & Johnson Office del Chief Medical Officer Health of Women Team hanno osservato che le donne con long Covid presentano una varietà di sintomi tra cui problemi a orecchie, naso e gola; disturbi dell’umore, neurologici, cutanei, gastrointestinali e reumatologici; così come la fatica.
I pazienti di sesso maschile, tuttavia, avevano maggiori probabilità di soffrire di disturbi endocrini come diabete e disturbi renali. L’analisi dei dati è stata condotta su circa 1,3 milioni di pazienti. Più precisamente, nell’ambito della revisione, i ricercatori hanno limitato la ricerca di articoli accademici a quelli pubblicati tra dicembre 2019 e agosto 2020 per Covid-19 e tra gennaio 2020 e giugno 2021 per la sindrome di long Covid.
La dimensione totale del campione che copre gli articoli esaminati ammontava a 1.393.355 individui unici. “La conoscenza delle differenze sessuali fondamentali alla base delle manifestazioni cliniche, della progressione della malattia e degli esiti sanitari di Covid-19 è fondamentale per l’identificazione e la progettazione razionale di terapie efficaci e interventi di salute pubblica che siano inclusivi e sensibili alle potenziali esigenze di trattamento differenziale di entrambi sessi”, spiegano gli autori.
“Le differenze nella funzione del sistema immunitario tra femmine e maschi potrebbero essere un fattore importante per le differenze di sesso nella sindrome di long Covid. Le femmine sviluppano risposte immunitarie innate e adattive più rapide e robuste, che possono proteggerle dall’infezione e dalla gravità iniziali. Tuttavia, questa stessa differenza può rendere le femmine più vulnerabili a malattie autoimmuni prolungate”, sostengono gli scienziati.
Gli autori osservano infine che questa sintesi della letteratura disponibile è tra le poche ad analizzare le condizioni di salute specifiche che si verificano a seguito di malattie correlate al Covid per sesso e che la ricerca sulle condizioni specifiche causate dal virus e sui suoi danni a lungo termine al corpo è stata sottovalutata dal punto di vista della differenza di genere.