ROMA – Giornata torrida nella capitale d’Italia ma foriera di qualche passo avanti sul fronte acqua quantomeno perché porta rassicurazioni sui fondi per il Fucino, spariti dai radar e mai rimessi dalla Regione. La paura di veder passare un treno di inestimabile valore per l’agricoltura e non cogliere il risultato di un’opera strategica importantissima, trova ascolto nelle stanze del Ministero per il sud e la coesione territoriale per volontà del Ministro Carfagna e alla presenza dell’assessore Loreta Ruscio per la città di Avezzano del consigliere provinciale Dino Iacutone, dei sindaci Quirino D’Orazio di San Benedetto dei Marsi, Enzo di Natale di Aielli, Antonio Mostacci di Collarmele, l’assessore all’agrigoltura di Luco dei Marsi Giorgio Giovannone, Stefano Fabrizi di Confagricoltura e Franco Fina di Cia.
Si parla solo dei 50 milioni ex Masterplan, non degli altri finanziamenti necessari per completare l’intervento strategico ma è già tanto, vista la piega di incertezza che la vicenda aveva assunto negli ultimi tempi.
D’altra parte, il tempo passa e la siccità preme ma, a differenza degli ultimi incontri forieri solo di polemiche e generici annunci, c’è un atteggiamento che dà un senso di maggior affidamento agli amministratori corsi a Roma per raccogliere l’apertura e l’invito del Ministro con la delegazione che è stata ricevuta dal suo Consigliere Politico Onorevole Paolo Russo.
“I fondi c’erano e sono stati tolti ed è palese che la Regione non ha risorse da dedicare al capitolo. Per questo è fondamentale parlare ad un livello di governo più elevato che speriamo possa rifinanziare il progetto. Questo è l’impegno con cui torniamo dall’incontro al Ministero con due ipotesi di soluzione che ci sono state prospettate per inserire i fondi tolti” – spiega l’assessore Loreta Ruscio che aveva consegnato in un recente incontro a Cerchio nelle mani della stessa Carfagna, il Patto per il Fucino sottoscritto dai primi cittadini del territorio.
“La prima strada riguarda l’inserimento nella riprogrammazione 2021/2027. La seconda passa per l’inserimento nel CIS (Contratto Istituzionale di Sviluppo) che potrebbe avvenire anche in tempi più brevi, forse già a Luglio.
Mercoledì ci sarà la Conferenza Stato Regioni per richiedere lo stato di emergenza vista la crisi dovuta alla siccità. Sarà l’occasione – aggiunge la Ruscio – per chiedere i soldi per gli invasi previsti nel PNRR e che nessuno ad oggi ha richiesto dalla nostra regione”.
Il Presidente Marsilio, dal canto suo non si fida e manda all’incontro, anticipatamente, il suo segretario dalla Regione Abruzzo, avendo intuito che la riunione avrebbe potuto partorire qualcosa di interessante, presentandolo con il fatidico schema “ve lo avevo detto io“. Un piatto preparato e servito ad hoc.
Naturalmente rimangono due domande: se le soluzioni erano cosi chiare e le strade cosi scontate, perché la Regione non le ha presentate prima lasciando nel limbo, e per alcuni tratti ancora ci resta, un intero territorio? Perché in una situazione delicata per gli agricoltori, la Regione ha preferito danneggiare un territorio come la Marsica invece di sottrare i fondi ad altri territori? Mentre nel Lazio “nelle prossime ore sarà proclamato lo stato di calamità naturale“. Lo ha annunciato il presidente della Regione Nicola Zingaretti, a margine di un incontro. “Lo stato di calamità servirà ad adottare immediatamente le prime misure, ad invitare i sindaci alle prime misure di contenimento perché dobbiamo prepararci a una situazione che sarà molto critica e dovrà basarsi sul risparmio idrico da tutte le attività, a cominciare dai consumi familiari, però anche alla ricerca di forme di approvvigionamento e di presenza vicino alle amministrazioni comunali”. Ah già, Marsilio governa l’Abruzzo, non il Lazio e sarà presente domani mercoledì 22 a Trasacco in una conferenza proprio sull’argomento dopo aver richiamato all’ordine gli amministratori di FdI.
Una cosa certa è che i sottoscrittori del Patto garantiranno la loro presenza in tutte le fasi successive per la tutela degli interessi della Marsica anche perché questa volta c’è la sensazione di aver trovato un interlocutore attento e rispettoso dei rappresentanti comunali e soprattutto delle esigenze dei cittadini marsicani, cosa che forse era sfuggita negl’incotri precedenti con l’assessore della Regione.
Proprio sul dossier Fucino, c’era stata una riunione operativa nel Municipio di Avezzano con la partecipazione dell’assessore Ruscio e del consigliere comunale Antonio Del Boccio per sbloccare la situazione dei fondi e mantenere alta l’attenzione con la sottoscrizione di un documento che i primi cittadini di Avezzano, Celano, Trasacco, Collelongo, Ortucchio, Villavallelonga, Cerchio, Lecce nei Marsi, Aielli, Gioia dei Marsi, San Benedetto dei Marsi, Pescina, Collarmele e Luco dei Marsi avevano voluto chiamare “Patto per il Fucino”.
Chiaro l’obiettivo degli amministratori: fare corpo unico, con la massima determinazione, per ottenere risposte e tempistiche chiare per quello che, con 15 mila addetti, è il motore del territorio e rischia di vedere svanire l’attesa ristrutturazione dell’impianto irriguo che assicurerebbe la miglior razionalizzazione della risorsa più preziosa.