LUCO DEI MARSI – Mai avrei pensato di dovermi ripetere a distanza di un mese sulla questione gasdotto Linea Adriatica con le stesse identiche argomentazioni di quattro settimane fa. Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha convocato una nuova riunione per mercoledì 15 giugno, dico che è inutile insistere. In mancanza dello studio sulla sismicità dell’intero tracciato commissionato all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia dal Ministero dello Sviluppo Economico, non è possibile procedere con le procedure autorizzative. Ribadisco che la necessità dello studio sismico mi fu ufficialmente comunicata dall’allora Ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli il 3 luglio 2020, in risposta ad una mia interrogazione depositata il 2 dicembre 2019.
L’opposizione netta a questa infrastruttura inutile, costosa e dannosa che condivido con la Città di Sulmona e l’intero territorio, si fa ancora più convinta alla luce dello scenario internazionale. Guerra in Ucraina e crisi energetica ci dicono che dobbiamo renderci il più possibile indipendenti dalle fonti fossili anche per motivi economici e strategici, oltre che ecologici visto che il metano è il più potente tra i gas a effetto serra. L’indipendenza si ottiene razionalizzando i consumi e alimentando con fonti rinnovabili il nostro fabbisogno depurato da sprechi e inefficienze: in pratica, superbonus 110% e comunità energetiche che significano una drastica riduzione dei consumi di gas. Anche l’Unione Europea ha recentemente sposato questa linea dirottando i propri sforzi e investimenti in modo ancora più deciso sulle energie rinnovabili. Solo la Snam continua a insistere su un metanodotto che risulta inutile già oggi, ben prima della sua entrata in funzione nel 2034.
Il Governo ci ripensi, rimandi la riunione e procedendo con una nuova procedura di Valutazione di impatto ambientale dell’opera nella sua interezza – invece che per singoli tratti – fino a prendere in considerazione l’opzione zero, come già chiesto in Senato con una mia mozione. La Giunta Marsilio, invece, se la riunione dovesse aver luogo, ci metta la faccia e ribadisca la contrarietà espressa dall’Abruzzo con il precedente governo regionale.