ABRUZZO – Ma come vanno le cose nella nostra regione sul fronte dei bonus edilizi? E come si presenta, più in generale, lo stato di salute del comparto delle costruzioni? Il quadro, secondo il responsabile di CNA Costruzioni Abruzzo, Silvio Calice, si presenta confortante, e questo accresce le preoccupazioni legate al blocco delle cessioni dei crediti da parte delle imprese più piccole: «Al 30 aprile scorso, secondo dati dell’ENEA, l’Abruzzo che è 11esima regione per numero di investimenti, solo per le misure legate all’Ecobonus 110%, ha visto ammettere a detrazione 937.088.318 euro, di cui 604.134.690 conclusi, per una percentuale del 64,5% di lavori realizzati. Di questi 601.245.422 euro sono asseverazioni condominiali, con un investimento medio di 606.094 euro; 224.302.176 euro per edifici unifamiliari, con un investimento medio di 112.263,35; e 111.540.720 euro per unità immobiliari funzionalmente indipendenti, con un investimento medio di 96.823 euro. Dunque, come si vede, cifre imponenti».
C’è anche un secondo dato confortante da considerare, ovvero l’occupazione: «Per quanto riguarda i lavoratori – dice ancora Calice – in Abruzzo il numero di ore lavorate, a marzo del 2020 era stato di 807.329, contro 2.368.805 rilevato a marzo 2022. Insomma, con un incremento percentuale del 193,41%!».
A dare segni di ripresa confortante, infine, è anche il dato sulla natalità delle imprese del settore: «In Abruzzo, nel primo trimestre di quest’anno, come ci dice Infocamere, risultano attive 19.639 imprese di costruzione, con un tasso di crescita dello 0,48% rispetto al trimestre precedente. Bisogna però considerare che dal 2011 al 2020 il comparto ha perso ben 2.827 imprese: solo negli ultimi due anni si è tornati a crescere grazie alle misure legate al Superbonus 110% e alle misure collegate, come lo sconto in fattura e la cessione del credito. Motivo, questo, per sperare che si correggano distorsioni che rimetterebbero in crisi tutta la filiera».