AVEZZANO – Gli amministratori dell’area Fucense non hanno mai mollato la presa sulla grande questione infrastrutturale che attanaglia da anni il destino di questi territori: la nascita di un impianto irriguo per le campagne che sia degno, moderno e adatto a coltivazioni che “sfamano” catene nazionali. I sindaci “non hanno perso la residua fiducia riposta nei confronti di ARAP e Governo regionale, attualmente impegnati al massimo nel portare avanti le mille e fantasiose progettazioni tese ad intercettare gli aleatori fondi del PNNR. D’altro canto, però, Regione e Arap sono state del tutto disattente a sostenere con convinzione questo progetto, partito nel 2016, che riguarda il settore agricolo, motore economico della Marsica”. I primi cittadini e gli assessori dei Comuni di Avezzano, Celano, Trasacco, Collelongo, Ortucchio, Villavallelonga, Cerchio, Lecce nei Marsi, Aielli, Gioia dei Marsi, San Benedetto dei Marsi, Pescina, Collarmele e Luco dei Marsi firmano una nota congiunta con la quale intendono dare una voce unica al territorio, sulla questione ad oggi insoluta dell’irriguo del Fucino: un’opera non solo necessaria, ma non più procrastinabile per l’economia delle aree interne.
“L’aver messo ai margini il Consorzio di Bonifica – dicono i sindaci della Marsica – è stato un gravissimo errore; fu contestato all’epoca anche dalle organizzazioni agricole”. Ma facciamo un passo indietro: il Bando di gara per “l’affidamento dei servizi di progettazione definitiva ed esecutiva per realizzare la rete irrigua in pressione per l’intera piana del Fucino” è stato emanato il 21 aprile del 2020 ed è stato aggiudicato in via definitiva il 15 dicembre del 2021. Le prime attività progettuali sono iniziate nell’aprile scorso e il raggruppamento temporaneo di imprese, affidatario del progetto, ha 120 giorni di tempo per consegnare all’ARAP il progetto esecutivo e il piano di sicurezza e coordinamento. “Siamo stufi di partecipare agli incontri con ARAP e Dipartimento agricoltura regionale, se in tali sedi non vengono forniti dati ed atti concreti, vogliamo sapere non solo il preciso cronoprogramma, ma come si intende risolvere il problema dell’approvvigionamento dell’acqua per questo impianto da 7000 ettari di terreno e quali iniziative sono state assunte dalla Regione per il recupero del finanziamento necessario alla realizzazione dell’opera. Vogliamo – aggiungono ancora i sindaci – sapere come si intenderà coprire, con gli impianti intubati, i restanti territori e dove saranno collocate le vasche di accumulo”.
“Sappiamo adesso – continuano gli amministratori – che anche il grande studio di ingegneria e progettazione ha bisogno della collaborazione del Consorzio di Bonifica (che parteciperà come attore coinvolto nella riunione del prossimo 30 maggio, ad Avezzano) e, soprattutto, necessita delle conoscenze del territorio, dei dati e delle infrastrutture idrauliche presenti nel Fucino”. All’incontro promosso dall’assessore delegata del Comune di Avezzano, Loreta Ruscio, prenderanno parte anche i rappresentanti provinciali di Confagricoltura, Cia e Coldiretti. “I nostri agricoltori e tutto il territorio marsicano – concludono i sindaci – meritano queste opere e non possono più attendere. Il declino delle nostre comunità, piegate dal COVID-19 e dagli effetti delle guerre in Europa, è già in atto. Noi, come amministratori eletti, abbiamo il dovere di evitare tutto questo: serve ora più che mai un Patto per il Fucino e, quindi, per il futuro della Marsica”.