AVEZZANO – “Mancano i radiologi e serve un deciso cambio di rotta sugli organici”. Il vicesindaco di Avezzano Domenico Di Berardino e il primo cittadino di Celano Settimio Santilli riaccendono l’attenzione sulla salute della sanità locale della Marsica, alle prese con carenze croniche negli organici ed un Pronto Soccorso sempre più sotto stress. Alle voci rassicuranti della Asl fanno da contraltare quelle degli utenti e degli operatori sanitari che rappresentano quotidianamente scenari ben più gravi.
“Nel reparto di Radiologia del presidio di Avezzano – sottolinea Di Berardino – mancano 6 dirigenti medici, tra dimissioni e quiescenze, rispetto al numero previsto. Ciò comporta, per i pazienti interni, ritardi nell’esecuzione degli esami e, per gli utenti esterni, allungamento delle liste d’attesa. Si sta procedendo, è vero, all’assunzione di un radiologo dall’ultima graduatoria disponibile (tra l’altro esaurita) ma resta una carenza significativa, destinata ad aggravarsi in concomitanza con l’inizio delle ferie estive”.
“Gli operatori della sanità – continua il vicesindaco- dai medici agli infermieri, fino agli OSS, durante i mesi più cruenti della pandemia, sono stati incensati in ogni modo. E ora? È già finito l’effetto Covid? Duole ammetterlo, ma questa pandemia non ha insegnato nulla. I sanitari sono stati messi sull’altare e poi dimenticati. Dopo tre anni di super lavoro, sono penalizzati da carenze così gravi negli organici”.
Concetti rilanciati con forza dal primo cittadino di Celano Settimio Santilli. Anche nel secondo centro più popoloso della Marsica, infatti, in molti si sono recati in Municipio per evidenziare criticità e disfunzioni dell’Ospedale, da risolvere con urgenza. “L’estate alle porte – dice Santilli – renderà la situazione ancora più difficile per l’aumento dell’utenza che affluirà potenzialmente al presidio di Avezzano, che deve operare già per 140.000 abitanti, e al contempo la minore disponibilità di operatori sanitari presenti in servizio a causa del piano ferie. Mi riferisco in special modo alle gravi carenze strutturali e di personale nel Pronto Soccorso reclamate da tanti cittadini la cui soluzione non può essere più procrastinabile, anche in vista del prossimo autunno dove, fermo restando i dovuti scongiuri, nessuno ha certezza che l’emergenza Covid-19 non riparta”.
Dello stesso avviso è anche il sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio, non nuovo a rivendicazioni di questo tenore. La città – terza per popolazione e grandezza nella Marsica – è sede di un Presidio ospedaliero che è un’eccellenza provinciale e regionale per i servizi riabilitativi con un operativo e importantissimo Punto di primo intervento. Dopo mesi di sacrifici e dedizione, la struttura di Tagliacozzo deve ora, alle porte della stagione estiva, necessariamente tornare a servire come si deve la popolazione. “Le nostre richieste sono precise: dal 19 giugno, visto che lo Stato di Emergenza è terminato il 31 di marzo, il presidio deve tornare ad essere Covid free e l’Ospedale di Comunità deve riaprire. L’Ospedale ha un solo ascensore funzionante, – avverte – l’unica alternativa sarebbe un montalettighe, ma è rotto: aspettiamo il suo ripristino da due anni. Anche il nostro servizio di dialisi ha bisogno di essere potenziato nei mesi di luglio e di agosto, soprattutto a supplenza della precarietà e della saturazione delle strutture private e pubbliche del circondario; assurdo che cittadini che tornano qui per le vacanze debbano poi recarsi nuovamente a Roma ad agosto per sottoporsi a dialisi. L’Umberto I ha fatto il proprio dovere durante i mesi più asfissianti della pandemia, ma ora basta. La Asl batta un colpo: il direttore venga da noi, ci incontri e parli chiaro su quali sono le strategie future per il nostro territorio. Non abbiamo bisogno di silenzi o di rinvii. Si deve agire ora”.
Per i sindaci della Marsica, è giunto il tempo delle risposte dal manager della ASL, che ha il compito di assicurare una gestione attenta a tutto il territorio della Provincia. Il numero insufficiente di ostetriche in servizio all’Ospedale di Avezzano, già oggetto di rivendicazioni sindacali, è stato recentemente attenzionato anche dal Ministero della Salute, che ha richiesto una dettagliata relazione sulle condizioni del reparto.