Il Comune di Avezzano e la Fondazione Carispaq hanno presentato questa mattina l’intervento di riqualificazione e di restauro del Villino Cimarosa acquisito dalla Fondazione Carispaq, a seguito della procedura pubblica di alienazione del bene recentemente conclusasi.
Presenti all’incontro il Presidente della Fondazione Carispaq, Domenico Taglieri, il vicepresidente Roberto Marotta e i Consiglieri della Fondazione Nazzareno Mascitti e Giovanni Seritti. Per il Comune di Avezzano hanno partecipato il Vice Sindaco Domenico Di Berardino e l’Assessore Maria Teresa Colizza.
L’immobile, soggetto a vincolo di tutela dal Ministero della Cultura, è indubbio interesse storico-culturale, rappresentando uno dei pochi manufatti rimasti a memoria del campo di concentramento dei prigionieri Austro-Ungarici realizzato negli anni della prima guerra mondiale.
La Fondazione, ente senza scopo di lucro che opera esclusivamente per il perseguimento di scopi di utilità sociale e di sviluppo del territorio della Provincia dell’Aquila, ha acquisito l’immobile per destinarlo, una volta restaurato, a centro culturale polivalente a servizio dell’intera Comunità avezzanese per la realizzazione di eventi sociali e culturali di interesse pubblico. L’intervento mira anche a riqualificare l’area circostante con beneficio per l’intero quartiere.
Con l’intervento presentato oggi – dichiara il Presidente Taglieri – la Fondazione rafforza la presenza e l’attenzione dell’Istituzione per il territorio della Marsica e, in particolare, per la Città di Avezzano; l’iniziativa segue molti altri interventi già realizzati ad Avezzano, tra cui il completo restauro della scuola Montessori, la ristrutturazione dell’Aia dei Musei, il restauro del Memorial alle vittime del terremoto del 13 gennaio del 1915 su Monte Salviano, la riqualificazione di Piazza Risorgimento con la realizzazione della nuova fontana e, da ultimo, il finanziamento per il completo restauro del campanile della Cattedrale di San Bartolomeo.
Trattandosi di un bene vincolato il restauro del Villino, che avverrà sotto l’alta vigilanza della Soprintendenza – aggiunge Taglieri – si ispirerà ai principi della tutela e del recupero; sarà quindi data priorità a garantirne la piena accessibilità e fruizione pubblica; l’obiettivo è quello di mantenerne la memoria storica e destinarlo esclusivamente a fini culturali e sociali.
Dopo più di mezzo secolo, il Villino Cimarosa, attualmente in stato di abbandono e degrado, tornerà a rivivere nella sua città – dichiara il Vicesindaco Domenico Di Berardino. Con questa operazione abbiamo scongiurato la perdita di un pezzo della nostra storia. Abbiamo scelto una soluzione che si è dimostrata giusta. Ora, la Fondazione, ravvierà la ristrutturazione per destinarlo a spazio multiculturale aperto alle migliori energie di Avezzano”
Il Villino Cimarosa di Avezzano, edificio di altissimo pregio storico e architettonico, – aggiunge Di Berardino – da oggi sarà l’attore protagonista di un percorso di restauro in chiave conservativa, a costo zero per le casse comunali. Sarà la Fondazione Carispaq, infatti, a finanziare l’intervento di recupero del sito e di riqualificazione dell’area. L’obiettivo dell’operazione di salvaguardia è chiaro: evitare che il bene, ormai usurato dal tempo, diventi un rudere senza futuro e farne invece un nuovo polo culturale attivo e aperto agli avezzanesi: un altro impegno mantenuto dall’Amministrazione Di Pangrazio. Tutte le amministrazioni hanno provato a trovare una soluzione. Ma noi, finalmente, abbiamo individuato una strada che si è dimostrata vincente. Dinanzi a chi sceglie di investire qui con finalità nobili, alte e di chiaro interesse generale dobbiamo riscoprire il valore della parola grazie”
“Rimetteremo in piedi un luogo identitario della storia di Avezzano – ha aggiunto l’Assessore Maria Teresa Colizza – È giusto ricordare il ruolo della Fondazione Carispaq a favore dello sviluppo socio-economico del nostro territorio e della nostra città; se abbiamo a disposizione una struttura moderna e funzionale nell’ex Scuola Montessori è merito proprio della Fondazione stessa”.
Con un’opera di restauro fedele alla sua identità, per il bene che si trova accanto alla Chiesa di Madonna del Passo, si apre da oggi uno scenario tutto nuovo, che ha visto muovere i primi passi già 9 anni fa. Per più di 50 anni, il Villino è stato in balia di sé stesso: un’ingiustizia morale, oltre che materiale. La Fondazione, nel passato recente e sempre di concerto con l’Amministrazione, è già scesa in campo per salvaguardare simboli chiave del patrimonio storico di Avezzano: dal restauro della Chiesa di San Giuseppe all’ultimo intervento in ordine temporale, ovvero i 140 mila euro stanziati dalla Cassa di Risparmio per il recupero del campanile della Cattedrale di San Bartolomeo.
Villino Cimarosa, la storia. L’edificio con copertura in legno a falde inclinate disposta su tre livelli (piano seminterrato, piano rialzato e piano primo) risale alla Prima guerra mondiale, ed è stato realizzato con tecniche antisismiche conosciute all’epoca.
Nella zona nord della città c’era il campo di concentramento dei prigionieri austro-ungarici e venne costruito esternamente allo stesso come magazzino e ufficio del genio militare. Prende il nome dal compositore Domenico Cimarosa. Ha visto già un intervento di adeguamento architettonico in stile liberty e, nel tempo, è stato utilizzato come asilo e scuola d’infanzia. Dal 1955 risulta in stato di abbandono e dal 1993 è sottoposto a vincolo dalla Soprintendenza Abruzzese avendo anche ottenuto un riconoscimento di “particolare pregio” dal Ministero dei beni culturali.
L’alienazione è stata autorizzata dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio delle province di L’Aquila e Teramo, con prescrizioni, e l’amministrazione ha puntato su questa nuova soluzione con l’intento di coinvolgere nel restauro conservativo Fondazioni, Onlus o soggetti privati.