TAGLIACOZZO – Keymount. Questa la parola rimasta impressa nel pomeriggio di domenica nelle menti di molti tagliacozzani e si spera in futuro anche dei marsicani. Si tratta di un nuovo tour operator, ideato dal giovane Davide Marini, che apre la porta dei tesori nascosti della Marsica ai turisti di tutta Italia.
Presentata nella splendida cornice del Teatro Talia, la nuova startup, giovane e innovativa, punta a far conoscere le meraviglie del territorio marsicano in percorsi studiati ad hoc per tutti i gusti ma in particolar modo per gli amanti della natura e della cultura.
“Le nostre montagne”, ha affermato il 24enne Marini sul palco del Talia, “sono quello che il Colosseo è per Roma, rappresentano la nostra identità ma soprattutto offrono esperienze uniche e autentiche”.
L’offerta progettata da Keymount spazia da pedalate storiche, cimentate nel nuovo mondo della e-bike, alla scoperta degli scenari della Battaglia di Tagliacozzo del 1268, sino ad escursioni nella faggeta più grande d’Europa (Marsia – Camporotondo ) con pacchetti weekend o escursioni giornaliere. La visione ambiziosa di Keymount non riguarda soltanto le emozioni uniche da lasciare nel ricordo del turista. Riguarda soprattutto una nuova visione della natura, non solo come splendido scenario della qualità della vita, ma anche come leva che consenta alla Marsica di esprimere al meglio il suo potere attrattivo.
Un pomeriggio ricco di entusiasmo, limpido nelle parole del giovane di Keymount, capace di contagiare i tanti curiosi che hanno riempito il Teatro Talia, comprese le autorità. Ad aprire la presentazione, infatti, è salito sul palco anche il Sindaco Vincenzo Giovagnorio per porgere gli auguri al giovane, insieme all’assessore Chiara Nanni e ai consiglieri Lorenzo Colizza e Angelo Di Marco. Presente anche il primo cittadino di Sante Marie, Lorenzo Berardinetti che ha auspicato un futuro all’attività turistico sportiva.
Con l’avvio della stagione estiva, pronte a scattare quindi numerose escursioni di trekking ed e-bike e come conclude l’ideatore Marini con una giusta metafora, “abbiamo voluto la bicicletta, ora pedaliamo”