CELANO – Non tarda il commento del sindaco Settimio Santilli sulla sentenza della Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale per la Regione Abruzzo, datata 26 aprile 2022, che ha respinto, con pronuncia definitiva, la richiesta di condanna nei confronti di Settimio Santilli, Filippo Piccone, Daniela Di Censo, Ermanno Bonaldi, Ezio Ciciotti, Vittoriano Frigioni, Adelio Di Loreto, Cesidio Piperni, Mauro Passerotti, condannando Federico D’Aulerio al pagamento della cifra di 20.000,00 euro al Comune di Celano.
“Le sentenze non si commentano, – afferma Santilli – siano esse positive o negative; si solo accettano se si crede nello Stato democratico e nel piccolo lo si rappresenta istituzionalmente.
Mi corre l’obbligo tuttavia di esprimere il mio pensiero e dato politico sulla vicenda che ha portato al processo.
All’epoca dei fatti Celano aveva una squadra in Lega Pro, con giocatori militanti fino allo scorso anno in serie A ed ancora oggi professionisti.
Aveva un nome di prestigio e storico a livello sportivo, ambito come società da qualsiasi professionista, perché tra l’altro aveva un settore giovanile ed una scuola calcio di altissimo livello.
Ancora oggi quando si va in giro per l’Italia e si dice che si è di Celano, la prima cosa che si sente replicare, è quasi sempre:”Ah si l’Olimpia Celano!” – Poi vennero le denunce, gli interrogatori e le dimissioni dalla società da parte del compianto Presidente Ermanno Piccone. Fine di un glorioso sogno che Ermanno e Fabio Piccone avevano reso realtà.
Come sempre si voleva far del male alle persone e ci si è riusciti per 10 lunghi anni, – continua il sindaco di Celano – con un tarlo che ti corrode le membra ogni santa mattina. In realtà il danno è stato fatto per l’ennesima volta soprattutto alla città, alla sua immagine e alla gloria della Olimpia Celano, da “persone” che non accettano la sconfitta delegando il confronto politico in favore della magistratura, che poi giustamente deve agire e fare a pieno il proprio dovere.
Resto convinto che rispetto ai vili e pavidi tentativi di ogni specie e senza alcun ritegno, di delegittimazione del nostro operato amministrativo perpetrati ormai da oltre un decennio, vada contrapposto l’impegno quotidiano per la crescita della città e la vicinanza costante ai cittadini, rispettosi in silenzio dell’operato della magistratura, distaccati e dissociati dai processi sui social, dagli ambienti del pettegolezzo e dalla cattiveria gratuita ed immotivata. Mi auguro che un giorno la politica nostrana torni ad avere il suo legittimo, centrale ed autonomo ruolo, confrontandosi su problemi e soluzioni nel rispetto del libero pensiero e della autonoma opinione di tutti.
È appena il caso di ricordare che il compenso spettante per le difese dei convenuti per questa “lodevole” iniziativa, da maggiorarsi di oneri fiscali e previdenziali secondo legge, saranno a carico del Comune di Celano e quindi dei Celanesi. Senza contare i costi dell’inchiesta. Chi è che ha fatto il danno erariale reale a scapito dei celanesi?
Ai posteri l’ardua sentenza. – Conclude Santilli.