CAPISTRELLO – La manifestazione si è aperta alle ore 10 all’interno della sala consiliare del municipio per dare inizio ai lavori della seduta straordinaria del Consiglio. All’ordine del giorno il conferimento della Civica Benemerenza alla Memoria del Signor Antonio Rosini, “per essersi contraddistinto e prodigato nel corso della sua vita nella testimonianza attiva dell’eccidio dei 33 martiri di Capistrello, mantenendo vivo nella memoria della Comunità locale e dell’intera Marsica il sentimento di democrazia e di libertà dalle oppressioni e dalle barbarie degli oppressori. Ora più che mai, alla Sua Memoria per non dimenticare”.
Presenti il Senatore Primo Di Nicola, il presidente ANPI Marsica Giovanni D’Amico, il presidente del Cammino dell’Accoglienza, Carlo Komel e i delegati dei sindaci di Avezzano, Canistro, San Vincenzo e Luco dei Marsi.
Dopo la discussione dei relatori si è proceduto alla votazione della Giunta, la quale si è espressa all’unanimità in favore dell’approvazione del conferimento. Il sindaco Francesco Ciciotti ha poi consegnato alla vedova di Antonio Rosini, Francesca Angeloni, la targa e la pergamena con il sigillo della Città. Sono state quindi apposte le firme sul Registro delle Civiche Benemerenze e consegnati i fiori alla famiglia.
Al termine della seduta del Consiglio le celebrazioni sono proseguite nel piazzale del Sacrario dedicato alle vittime dell’eccidio, sul luogo della strage del 4 giugno 1944. Il gonfalone comunale e gli stendardi di diverse associazioni del territorio ad aprire il corteo partito dalla Piazza del Municipio.
Una volta riempito il Sacrario, intorno alle 11, la cerimonia solenne dell’alzabandiera e la deposizione della corona di fiori. In un clima di profonda suggestione, nel segno del ricordo, sono intervenuti il sindaco Francesco Ciciotti, il Presidente ANPI Giovanni D’Amico, il Senatore Di Nicola, l’ex funzionario del ministero della Giustizia Gino Milano.
“Questo non sarà mai un giorno come gli altri. Il dramma che resta impresso sulle pagine dei libri di storia non deve essere dimenticato. Va ripudiato per l’orrore e la devastazione che ha generato, e ne va tratto il più grande degli insegnamenti, e cioè che la libertà di ognuno è sacrosanta e le differenze che ci caratterizzano sono la prova della grandezza della razza umana. Gli eroi che all’epoca rifiutarono un sistema collaudato e sbagliato, ebbero la forza straordinaria di combattere per i diritti inalienabili del popolo italiano, a loro va il nostro grazie e la promessa che mai, quelle gesta trionfali, cadranno nell’oblio”. E’ parte di quanto dichiarato dal primo cittadino, Francesco Ciciotti, cha ha poi rivolto un pensiero a quanti, ancora oggi, sono preda di conflitti ingiustificabili. Infine l’invito comune alla pace, vero strumento di evoluzione dei popoli e unica espressione di un’umanità troppo spesso compromessa dai giochi di potere.