ABRUZZO – “L’art. 3 della Costituzione recita: “…E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Delle promesse di velocità e nuovi treni nel tratto appenninico Roma- Pescara si realizzano solo i rincari tariffari. I pendolari, che sono costretti ad utilizzare l’autostrada o la ferrovia, devono ogni anno far fronte ad aumenti tra i più alti d’Italia. Risultato: ci si potrà muovere sempre meno o sempre con maggiori oneri.
Quando si capirà che non sono più rinviabili i lavori di adeguamento della tratta ferroviaria Pescara – Roma che permetterebbe di ridurre il traffico su gomma riducendo i consumi, le emissioni di CO2, l’incidentalità, gli intasamenti, i costi e i tempi di percorrenza?
L’opera è considerata strategica. Più di un miliardo e mezzo di euro già finanziati. La tratta è stata anche inserita nel PNRR, il piano nazionale di ripresa e resilienza. Da quando Rete Ferroviaria italiana (RFI) ha reso noto il tracciato dell’opera, i Sindaci e le popolazioni di alcuni comuni abruzzesi (San Giovanni Teatino, Brecciarola, Manoppello) sono scesi sul piede di guerra. Terreni espropriati, case demolite, binari che passano nei centri abitati. Sembra che ci sarebbe tra le strade possibili un vecchio studio ipotizzato dalla stessa RFI nel 2007 che prevede il passaggio in affiancamento ed attraversamento all’Interporto Val Pescara di Manoppello. Il raddoppio della linea ferroviaria Roma-Pescara, atteso da anni resta per l’Abruzzo ed in modo particolare per la Marsica una priorità assoluta. Dunque, basta ritardi.
Il 12 settembre 2021 fu effettuata una corsa prova sulla tratta ferroviaria Lanciano – Pescara – Sulmona – Avezzano – Tivoli – Roma Termini con un treno “Lupetto” di TUA. Che fine ha fatto?
I marsicani quanto dovranno attendere ancora per l’apertura dell’Interporto di Avezzano? La settima inaugurazione? Ed i 75 metri di ferrovia che mancano per collegarla alla Roma – Pescara? Occorre subito avviare una nuova gara. Non potrà mai esserci alcuna promozione della ZES senza un adeguato sistema infrastrutturale.
Il futuro dell’Abruzzo e della Marsica riparte dalla cura del ferro Pescara – Roma, dal Corridoio intermodale trasversale Tirreno – Adriatico, dalla ZES e dall’Interporto di Avezzano. La Politica cosa intende fare?” – è quanto comunicano, attraverso una nota inviata alla stampa, l’Avv. Aurelio Cambise, l’Ing. Giovanni Ceglie, Mancini Domenico Giovanni.