AVEZZANO – Vecchi oggetti che tornano nuovi. Un cerchio dell’economia funzionale e sociale, nel rispetto delle cose e delle persone, che si apre con l’atto del dono e che si chiude con l’azione del ricevere. Sono partiti lo scorso venerdì i lavori di sbancamento del terreno nell’area prescelta dall’Amministrazione comunale per la realizzazione del primo Centro di riuso della città. Una novità che avrà un impatto sociale, ambientale e urbano.
“Il Centro di riuso di Avezzano ha un’ importanza strategica. Si tratta di un’area attrezzata nella quale i cittadini potranno depositare beni di cui non hanno più bisogno, senza trasformarli direttamente in rifiuti, ma regalando loro una seconda vita”. È l’assessore all’ambiente, Maria Teresa Colizza, a commentare la novità , dopo aver sollecitato l’intervento, atteso da anni e in linea con l’agenda verde europea.
La procedura di realizzazione del Centro è cominciata con la pulitura dell’area prima di Pasqua ed oggi completata aggiunge la Colizza: “Qui verranno raccolti e custoditi beni che finora venivano direttamente scartati ed eliminati”.
Più precisamente, nel contratto di igiene urbana è previsto che la società Tekneko, affidataria del servizio, realizzi il centro per il quale la Regione ha concesso un finanziamento di 100 mila euro. “Il sito dove sorgerà è stato individuato dall’Amministrazione già da tempo. In questa zona, però, nel corso degli anni, si sono accumulati materiali che devono essere rimossi. Per questo motivo, è stata necessaria una primaria azione di ripulitura della zona”.
I beni ancora in buono stato possono tornare utili ad altre famiglie, in maniera del tutto gratuita: questa è la filosofia di fondo. Dai mobili che non si usano più ai giochi scartati per i bambini, dai libri agli elettrodomestici: tutto può essere utile ancora. “Le esigenze di chi dona e di chi riceve si incontrano in questo punto di incrocio cittadino. – conclude Maria Teresa Colizza – Con la realizzazione del Centro del Riuso si raggiungono diversi obiettivi: il primo è la riduzione della produzione di rifiuti, perché si allunga la vita agli oggetti, che tornano ad avere il giusto valore nella vita delle persone. Il secondo obiettivo centrato è quello di far coniugare le ragioni dell’ambiente con quelle della solidarietà sociale: il centro può rappresentare un vantaggio per le fasce meno abbienti della popolazione”.