Giro di boa per il progetto “Teen Einsteins”, ospitato in questa occasione dall’Istituto greco “EPAL Alexandrias” di Alexandreia. Studenti e docenti di Grecia, Bulgaria, Croazia, Italia e Polonia hanno vissuto una fitta settimana di attività didattiche e culturali.
Partendo dai processi chimici utilizzati per creare prodotti in campo cosmetologico, gli studenti del Majorana, accompagnati dai professori P. Liberatore e G. Pandoli, hanno percorso a ritroso la filiera necessaria alla loro creazione approfondendo in particolare gli aspetti legati alla estrazione delle sostanze dalle piante, alla loro coltivazione e alle conseguenze ecologiche di uno sfruttamento mirato o dissennato.
Come in ogni progetto Erasmus+, ai contenuti tecnici sono state affiancate visite e tematiche didattiche che hanno suscitato nel gruppo italiano intense emozioni vista la contiguità culturale e storica tra le popolazioni “cugine” greche ed italiane.
Lo stupore nel ritrovare negli affreschi delle stanze funebri dei re della Macedonia l’espressività e la quadricromia che sarebbero state riprese secoli dopo nelle nostre città della magna Grecia; l’ammirazione per quanto prodotto da un’arte già matura oltre due millenni fa; l’empatia per la difficile sorte della città di Thessaloniki (Salonicco) continuamente soggetta ad attacchi, difese e conquiste e il suo percorso di catarsi testimoniato dalla sua famosa e triste “torre rossa” ribattezzata poi “torre bianca” dopo l’affrancamento dal giogo ottomano; la vergogna di scoprirci dalla parte degli aggressori nell’ultimo conflitto mondiale, ma anche la redenzione scaturita da gesti di pietà e vicinanza umana come quella dell’artificiere italiano che, pur essendo stato uno degli esecutori materiali della distruzione del monastero di San Dionisio, ne ha poi permesso l’opera di ricostruzione grazie a delle foto pericolosamente nascoste nella gavetta.
Forti emozioni, culminate con la visita quasi sacrale al monte Olimpo, maestoso e carico di storia che ha suggellato la giornata finale del progetto.
Oltre duemila anni di continui scambi culturali, economici e umani hanno così trovato una naturale contiguità anche in questa nuova generazione di studenti che, interpretando appieno lo spirito dell’Erasmus, ha socializzato, discusso e si è confrontata sulle peculiarità ed affinità dei nostri popoli, spinti da un desiderio di unione, partecipazione e rispetto per le reciproche identità nazionali.