di Augusto Di Bastiano
AVEZZANO – Il nucleo industriale necessita di nuove regole e di un nuovo piano particolareggiato. L’assessore Loreta Ruscio e il cons. Antonio Del Boccio si erano attivati nel settembre 2021: ma a che punto siamo?
Questo mese di marzo tutti noi abbiamo avuto modo di seguire l’attività della regione Abruzzo e dell’ARAP a DUBAI in un articolo del 18 marzo 2022 leggiamo ” Internazionalizzazione: Marsilio, Expo Dubai volano di sviluppo per il sistema imprenditoriale abruzzese una notizia del genere fa soltanto piacere leggerla, ma mi porta subito a vedere quali i vantaggi per la Marsica ed in particolar modo del Nucleo industriale di Avezzano.
Una osservazione da fare è che il Piano Particolareggiato del Nucleo Industriale di Avezzano, con le N.T.A. adottate nel 1999 e pubblicate, insieme al Piano, sul B.U.R.A. del 2001,mi sembra il tutto datato e che vada rivisto.
L’area del nucleo è di 449,80 HA, la consistenza delle aziende nell’area industriale è di 141 stabilimenti (censiti).
L’imprenditoria è costituita prevalentemente da imprese di piccole dimensioni, le cui attività manifatturiere prevalenti sono la carpenteria, la lavorazione del metallo, la produzione di carta, di processori di memorie e di quadri elettrici.
Nel nucleo industriale di Avezzano abbiamo 195Ha che è zona di espansione che dal 1999 è li ferma e questi terreni di fatto sono Aree fabbricabili soggette dal 1° gennaio 2012 al pagamento dell’IMU ,terreni che di fatto non sono nella disponibilità dei proprietari, la vendita è difficoltosa perché trattasi di terreni agricoli ma la valutazione che fa l’ufficio delle entrate e quella di terreno edificabile e sono aree prive di servizi e di infrastrutture.
Il piano che regola il nucleo industriale ha sulla carta disegnate da 23 anni strade ed una ferrovia che percorre tutto il perimetro del nucleo industriale, opere sulla carta che limitano diritti di molti cittadini che sono soggetti al rispetto di queste indicazioni e sono nella indisponibilità della loro proprietà, queste infrastrutture servono ancora? Necessaria anche una verifica sul campo per verificare ad oggi che cosa abbiamo su quelle indicazioni date 23 anni fa.
Nel settembre del 2021 si tenne un incontro operativo al comune di Avezzano, tra Amministrazione Comunale, Arap e Provincia dell’Aquila, il tema al centro del confronto fu l’apertura all’agroindustriale, “L’Amministrazione Di Pangrazio, in coerenza con il programma di mandato, chiese di ridefinire le aree finalizzate a questo tipo di insediamenti, argomento su cui anche i rappresentanti provinciali furono d’accordo (è bene ricordare che l’attività di pianificazione a riguardo spetta proprio alla Provincia e passa al vaglio del Consiglio).
“L’agroalimentare è un’opportunità ed è necessario creare le condizioni per essere più attrattivi. Ognuno deve fare la sua parte lavorando in sinergia. Il comune – questa fu la posizione espressa dall’assessore Ruscio e dal consigliere Del Boccio – preme anche per una defiscalizzazione dei nuovi insediamenti e per eliminare alcuni casi di doppia tassazione Tari, che gravano sulle attività e vanno evidentemente rivisti”. (comunicato stampa del comune 7-sett.2021)
Nel passato, riguardo alla ridefinizione delle norme tecniche di attuazione, il dibattito fu incentrato anche sulla volontà o meno di aprire al commercio, e potrebbe essere utile valutare il percorso seguito dai nuclei di Sulmona e L’Aquila, che per evitare concentrazioni in zona industriale hanno posto il limite ad un esercizio di vicinato per lotto.