Domani sera alle 19.00 il direttore d’orchestra aquilano Jacopo Sipari di Pescasseroli, fresco di nomina a Varna e noto per il suo grande studio sulla musica di Puccini, salirà per la terza volta sul podio dell’Opera Nazionale di Lettonia a Riga, uno dei teatri più prestigiosi d’Europa.
Con un cast straordinario con Dana Bramane nel ruolo del titolo, Rame Lahaj nel ruolo di Cavaradossi e Jānis Apeinis in quello di Scarpia, Sipari torna a Riga, Teatro che l’ha visto protagonista già con Nabucco nelle stagioni precedenti.
L’Opera Nazionale Lettone (LNO) è il principale teatro della Lettonia e uno dei più prestigiosi d’Europa. Il teatro è la sede dell’Opera e del Balletto Nazionale. La compagnia stabile si formò poco dopo l’indipendenza della nazione, nel 1918, e due anni più tardi vi si creò la compagnia di danza.
Progettato dall’architetto Ludwig Bohnstedt, aprì i battenti nel 1863 con il nome di Teatro Tedesco di Riga. Distrutto da un incendio nel 1882, venne ricostruito sulla base del progetto originario da Reinholds Schmaeling: i lavori terminarono nel 1887. Dal 2003 al 2007 è stata diretta da Andris Nelsons uno dei più grandi direttori d’orchestra al mondo.
“Tosca è indubbiamente una delle mie opere preferite. E’ un capolavoro che accompagna costantemente la mia carriera e, pur avendola diretta tante volte, mi stupisce costantemente e ogni volta vi trovo qualcosa di nuovo. Sono molto contento di lavorare con questi magnifici artisti e, soprattutto, con questa orchestra così straordinaria. Ogni volta vivo profondamente tutte le emozioni che grazie a questi musicisti riesco a rendere estremamente tangibili. Devo molto a Puccini. Amo questo lavoro proprio per il grande maestro toscano. La mia carriera è iniziata presso la Fondazione Festival Pucciniano di Torre del Lago a cui è legato indissolubilmente il mio cuore”.
Tosca è un’opera lirica in tre atti di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. La prima rappresentazione si tenne a Roma, al Teatro Costanzi, il 14 gennaio 1900.
Il libretto deriva dal dramma La Tosca di Victorien Sardou. Inizialmente criticata da una parte della stampa, che si attendeva un lavoro più in linea con le due precedenti opere di Puccini, Tosca si affermò ben presto in repertorio e nel giro di tre anni fu rappresentata nei maggiori teatri lirici del mondo. La vena melodica di Puccini ha modo di emergere nei duetti tra Tosca e Mario, nonché nelle tre celebri romanze, una per atto (Recondita armonia, Vissi d’arte, E lucevan le stelle).
“Penso che vedere Tosca sia davvero il modo migliore per avvicinare il pubblico all’Opera: un capolavoro che racconta tutte le nostre emozioni. L’amore, la vendetta, la passione, il coraggio, l’onore. Puccini davvero pennella la nostra umanità scavando nel nostro io alla ricerca della bellezza che ognuno di noi porta dentro di sé”.
Il Maestro sarà poi a Budapest con la Sinfonia n.5 di Shostakovich e il Concerto per Pianoforte e Orchestra di Grieg.