L’impegno della Guardia di Finanza nel contrasto alle truffe nel settore del ‘caro carburante’ sta dando i suoi frutti, come ha dimostrato il Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Pescara con l’operazione “Oro nero”. È quanto riferisce il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana, in audizione alla 6a Commissione permanente Finanze e Tesoro, presieduta dal Senatore Luciano D’Alfonso.
Le tematiche esaminate nel corso della giornata di ieri hanno riguardato l’attività svolta dal Corpo in quest’ultimo periodo, specie nel settore dei prodotti energetici che, con la recente impennata dei prezzi, è divenuto piazza di maxi truffe praticate a danno dei consumatori, proprio come ha dimostrato la mega indagine “Oro nero”, con cui i militari della Guardia di Finanza di Pescara, coordinati dal Comandante Provinciale, il Colonnello t.ST Antonio Caputo, hanno scandagliato l’architettura di un sistema fraudolento in essere lungo tutta la penisola e per il quale sono partite 172 denunce per i reati di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio, auto riciclaggio e bancarotta fraudolenta.
Con “Oro Nero”, le Fiamme Gialle pescaresi hanno scovato una materia imponibile pari a più di 207 milioni di euro, per un’IVA evasa di oltre 45 milioni di euro, disvelando un business del gasolio a tariffe calmierate, in cui fornitori nazionali ed europei vendevano il carburante a distributori indipendenti a prezzi apparentemente allineati ai valori di mercato, ma in realtà illecitamente concorrenziali per via dell’interposizione di società cartiere.
Il meccanismo criminoso, intricato e subdolo, realizzava una truffa “a doppia mandata”: contro gli operatori onesti i quali, non riuscendo ad essere competitivi, perdevano larghe fette di mercato, e contro i cittadini, i cui risparmi sono stati erosi ogni giorno dall’aumento vertiginoso dei prezzi “alla pompa” a causa del caro-energia e di queste nuove frodi bipolari altamente distorsive del regolare funzionamento del mercato.
Per rilevare ogni elemento sintomatico di queste manovre speculative, la Guardia di Finanza ha implementato il controllo economico del territorio. L’obiettivo è quello di risalire sistematicamente le filiere commerciali, sino ad arrivare alle strutture da cui le speculazioni traggono origine.
E il lavoro quotidiano degli uomini e delle donne delle Fiamme Gialle ha già consentito di processare oltre 1.500 unità giuridiche sospette, propiziando arresti e sequestri in tutto il territorio nazionale.
Nell’occasione, il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana, ha inoltre illustrato le linee d’intervento del Corpo a tutela dell’interesse erariale e a contrasto delle frodi, analizzando le innovative tecniche investigative messe a punto per fronteggiare i riflessi che il conflitto bellico in atto in Ucraina e la crisi energetica stanno riportando sull’economia del Paese.
Fondamentali, in tal senso, il percorso di rinnovamento dell’infrastruttura tecnologica, la cooperazione internazionale e le analisi di rischio che insieme costituiscono strumenti imprescindibili per il rafforzamento dell’azione operativa della Guardia di Finanza che continuerà a fare la propria parte, con interventi mirati e selettivi, al fine di coniugare l’efficacia dei controlli con l’esigenza di rapidità degli interventi pubblici.
Anche il senatore Luciano D’Alfonso ha ringraziato il Comandante Generale, soprattutto per aver fornito patrimonio conoscitivo necessario alla Commissione per svolgere le attività di indirizzo, vigilanza ed elaborazione normativa su materie che sono “stringenti per la vita economica e istituzionale, e la capacità dell’ordinamento di meritare fiducia da parte della cittadinanza”.