L’AQUILA – “Il centrodestra calpesta di nuovo il regolamento consiliare e le prerogative della minoranza, stavolta attraverso la conduzione di parte del Consiglio regionale ad opera del Presidente Sospiri, arrivando a una vera e propria tagliola di regime, che cancella tutte le prerogative che il regolamento riconosce alla dialettica politica. Per queste ragioni non voteremo alcuni dei provvedimenti in discussione oggi, contestando un sistema che applica le regole solo a proprio vantaggio”, dura protesta in
aula da parte de consiglieri dei gruppi del Movimento 5 Stelle e di centrosinistra Pd, Legnini Presidente, Gruppo Misto e Abruzzo in Comune.
“In molteplici occasioni negli ultimi tre anni, soprattutto durante il periodo di massima recrudescenza dell’emergenza sanitaria, i gruppi di opposizione hanno assicurato adeguata collaborazione istituzionale al fine
di permettere in tempi celeri l’approvazione di norme necessarie alla popolazione abruzzese – incalzano i consiglieri – Spesso abbiamo garantito il mantenimento del numero legale delle sedute al fine di permettere il corretto andamento dei lavori consiliari. Oggi purtroppo ci siamo trovasti di fronte a ripetute forzature, che avevano lo scopo di far passare solo la linea della maggioranza, togliendo alla minoranza strumenti e prerogative per agire. Una cosa gravissima, di cui non possiamo non tenere conto, considerata l’inerzia su argomenti importanti per la comunità: restano al palo questioni essenziali come la trasparenza, che avevamo chiesto di ripristinare rendendo visibile l’archivio delle delibere di Giunta; l’istituzione di un tavolo consiliare per l’attuazione dei bandi del PNRR e
quello di confronto sul progetto di velocizzazione della Linea ferroviaria Roma-Pescara; aspettiamo atti di programmazione sulla sanità e sulla rete ospedaliera, visto che siamo ancora fermi al 2018 e senza non è possibile
attingere alle risorse capaci di trasformare gli annunci in pratica; aspettiamo risposte sull’istituzione di una commissione di inchiesta sull’emergenza idrica che presto tornerà di attualità su tutto il territorio regionale; aspettiamo, infine, di vedere calendarizzata la discussione in Commissione e in aula i provvedimenti legislativi delle opposizioni, da quelli sulle assunzioni in ambito sanitario, alla legge sul lavoro, sul differenziale di genere, sull’editoria.
Un gioco al massacro che non ha alcuna giustificazione, sia alla luce delle vere e proprie fratture in seno alla maggioranza di centrodestra che hanno rallentato e impedito i lavori delle Commissioni consiliari nei mesi scorsi, condizionando anche i lavori del Consiglio, sia rispetto al nostro atteggiamento positivo. Il ruolo super partes e di garanzia che lo Statuto affida alla Presidenza è venuto meno ed è diventato “politico”, oggi abbiamo capito perché”.