“Partito ieri, in 7 città italiane – Milano, Roma, Bari, Bologna, Firenze, Brindisi e Reggio Calabria – l’utilizzo del Taser, arma a impulsi elettrici, in uso agli operatori della Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza che svolgono attività di prevenzione e controllo del territorio.
Una giornata importantissima attesa dal 2014 quando la sperimentazione del Taser venne inserita per la prima volta nel Decreto Stadi”.
Lo dichiara il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni.
“Le 4.482 armi a impulsi elettrici che verranno utilizzate, da oggi, dagli operatori – osserva Molteni – rappresentano un importante strumento di difesa e di tutela della sicurezza e della incolumità dei nostri uomini e donne in divisa, sempre più esposti a rischi e pericoli. Il Taser è uno strumento di difesa e non di offesa, di sicurezza e non di violenza. È un deterrente straordinario che, come la sperimentazione ha dimostrato, produce la sua efficacia semplicemente con l’intimazione dell’arma all’aggressore”.
” Dopo una attenta e scrupolosa sperimentazione avviata dal ministro Matteo Salvini nel 2018 e dopo una completa attività di addestramento e formazione avvenuta nell’ultimo anno – prosegue il sottosegretario – finalmente l’arrivo del taser rappresenta una significativa garanzia per le forze dell’ordine ottenuta anche grazie alla collaborazione e condivisione dei sindacati della Polizia di Stato”. Ora. aggiunge, “bisognerà lavorare per introdurlo tra gli operatori della Polizia penitenziaria e per gli agenti della Polizia locale, opportunità quest’ultima già prevista nel primo decreto sicurezza del 2018 di Matteo Salvini”.
Per UNARMA: “insufficiente con le baby gang: 3 ragazzi su 10 partecipano a risse”.
“L’introduzione del taser tra gli agenti in servizio dal 14 marzo, come voluto dalla ministra Lamorgese, è uno strumento in più che permette alle Forze dell’Ordine di intervenire, ma non basta a fronteggiare il fenomeno crescente delle baby gang. Registriamo infatti un aumento degli episodi di violenze e aggressioni tra i giovani che, da episodiche, stanno diventando vero e proprio allarme sociale” – così Antonio Nicolosi, segretario generale di UNARMA, il più antico sindacato dei Carabinieri, commentando uno studio dell’Osservatorio nazionale sull’adolescenza – “Le ultime indagini dimostrano che il 6,5% dei minorenni fa parte di una banda, il 16% ha commesso atti vandalici e 3 ragazzi su 10 hanno partecipato a una rissa. È una tendenza in crescita, per questo chiediamo che il Governo intervenga ripristinando i centri regionali per minori, aggiornando i dati in possesso e creando dei tavoli tecnici con il comparto sicurezza che ci aiutino ad arginare la situazione. Oggi l’Arma soffre una carenza di organico di 11.000 unità e gli ultimi avvenimenti in città come Roma, Milano e Bologna, dove le tensioni sono continue, dimostrano come la dotazione del taser tra gli agenti di pubblica sicurezza non basti a colmare la mancanza di personale, di mezzi a disposizione e i controlli a macchia di leopardo sul territorio nazionale”.