AVEZZANO – Nell’ultima giornata dedicata alle conferenze d’apertura della settimana scientifica la professoressa Mattei Benedetta, docente all’università dell’Aquila, nonché ricercatrice nell’ambito della fisiologia vegetale, illustra a noi ragazzi la funzione e i possibili utilizzi di alghe e microalghe, organismi fotosintetici presenti in più di 200.000 specie sul nostro pianeta e che contribuiscono al 50% della produzione di carbonio organico annua.
Sono molti gli impieghi che l’uomo ha trovato per trarre beneficio da questi particolari vegetali, ne sono esempi l’acquacoltura, l’utilizzo nei mangimi e negli alimenti per animali, la produzione di cosmetici o di prodotti farmaceutici come vitamine e antiossidanti.
L’astaxantina, super alimento, (utile per prevenire infortuni, favorire il benessere del cervello, ecc…), è prodotta in grandi quantità proprio dalle coltivazioni di microalghe. Ultimamente, con la crescente crisi dei combustibili fossili (non rinnovabili), si sta iniziando a concretizzare l’idea dell’applicazione di microalghe nella produzione di biocombustibili, prodotti da materia organica, rinnovabili e sostenibili, come il bioetanolo, il biodiesel o il bioidrogeno (molto utile nel lancio degli shuttle NASA) Un altro grande progetto che prevede l’utilizzo di questi organismi, in cui l’università dell’aquila è direttamente coinvolta, è quello della biodepurazione delle acque reflue; gli studiosi sono riusciti a dimostrare che le acque di scarto dei caseifici, ricche di lattosio (inquinante se rilasciato in grandi quantità), vengono depurate dell’80% grazie al metabolismo mixotrofo delle alghe, permettendo uno smaltimento meno impattante sull’ambiente e il riutilizzo delle alghe come biomassa. Elisa Maussier