“Giovedì alle 13,30 si svolgerà presso la commissione Lavoro della Camera l’audizione, concordata con i sindacati e da me sollecitata, dell’INPS e di CGIL, CISL, UIL e UGL sulla vertenza per l’internalizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori dei call center che operano per i servizi Inps. In particolare ho chiesto una nuova audizione del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, e delle organizzazioni sindacali perché i mesi passano e anche l’anno di proroga della commessa agli attuali gestori rischia di trascorrere come il precedente anno, ovvero, senza che nulla accada. Inoltre nella giornata del 3 marzo la RTI Comdata/Network ha comunicato alle Segreterie Nazionali di Slc Fistel e Uilcom la decisione di INPS, legata a motivi di budget, di applicare da alcuni giorni il cap delle chiamate in entrata (limitatore di chiamate), previsto dal contratto commerciale di proroga della commessa CCM INPS .
In sostanza le chiamate in entrata, in aumento nell’ultimo mese soprattutto per informazioni legate all’assegno unico, invece di essere correttamente incanalate verso gli operatori vengono “disilluse”, negli ultimi minuti di ogni ora, e gli utenti che cercano di mettersi in contatto con il Contact Center restano in attesa nonostante gli operatori siano disponibili e non ricevano chiamate per poi riversarsi massicciamente sugli operatori generando un fortissimo disservizio per gli utenti e l’applicazione. E questa è una ulteriore decisione grave su cui è necessario fare chiarezza. “ Lo afferma la deputata dem Stefania Pezzopane, della presidenza del Gruppo Pd della Camera, da sempre impegnata nella battaglia per l’internalizzazione di oltre 3000 lavoratori e lavoratrici dei call center.
“Infatti – sottolinea l’esponente dem – l’internalizzazione era prevista entro il 2021, ma il tempo è purtroppo trascorso senza risultati apprezzabili. Inoltre, va ricordato che nel codice degli appalti feci approvare, su forte impulso delle organizzazioni sindacali, l’emendamento per la clausola sociale nei passaggi di committente. La richiesta che abbiamo fatto sempre, e che torno a ribadire, è che tutte le lavoratrici e i lavoratori devono essere garantiti con la clausola sociale nel passaggio nella società in-house che la legge ha previsto come soggetto idoneo alla stabilizzazione. INPS e governo non si lascino sfuggire un’occasione storica. L’internalizzazione va fatta in ossequio alle norme approvate dal Parlamento e con clausola sociale per tutti i lavoratori che lavorano per la commessa Inps”.