Con una lettera inviata il 3 febbraio 2022 al Presidente del Consiglio dei Ministri, Dott. Mario Draghi, l’ex Segretario del PD di Avezzano, Ing. Giovanni Ceglie, l’Avv. Aurelio Cambise ed il Sig. Mancini Domenico Giovanni chiedono più attenzione per le aree interne abruzzesi, in modo particolare per la Marsica. Così la lettera: Gent.mo Presidente del Consiglio dei Ministri, Dott. Mario Draghi, l’adeguamento della tratta ferroviaria Pescara – Chieti – Sulmona – Avezzano – Roma deve essere la priorità assoluta. Tale linea va potenziata nella sua totalità per il trasporto delle persone e delle merci, come presupposto e come conseguenza della realizzazione del Corridoio intermodale trasversale Barcellona – Civitavecchia – Roma – Avezzano – Sulmona – Chieti – Pescara – Ortona – Vasto – Ploce (Croazia). Basta con le inaugurazioni dell’Interporto di Avezzano. Abbiamo raggiunto quota 6. Però nessuno pensa ai 75 metri di ferrovia che mancano per collegarla alla Roma – Avezzano – Sulmona – Chieti – Pescara. Gli Interporti di Avezzano, di Manoppello e i Porti di Pescara, di Ortona e di Vasto devono avere la loro funzionalità, come richiedono i traffici di oggi. Ci sono studi pregevoli pluriennali portati avanti dagli esperti abruzzesi di logistica e di portualità, Ing. Antonio Nervegna e Dott. Euclide Di Pretoro, sui quali si sono soffermati tantissimi altri studiosi ed esperti in vari Corsi e Convegni egregiamente organizzati presso l’Istituto Tecnico Nautico Statale “Leone Acciaiuoli” di Ortona (CH). Sul versante laziale è stato già in parte realizzato il doppio binario tra Lunghezza e Guidonia.
Bisogna pensare anche alla tratta ferroviaria Avezzano – Sulmona, che è parte integrante della linea in questione, realizzando semmai un lungo tunnel tra Celano e Bugnara (Così come già prevedono i progetti presentati a RFI). Occorre subito provvedere al doppio binario Pescara Porta Nuova – San Giovanni Teatino – Chieti – Interporto d’Abruzzo (Manoppello), scegliendo un tracciato idoneo che non ostacoli la vita delle Comunità, delle imprese e delle famiglie per un importo stimato in 602 milioni, interamente già finanziato. Tra le strade possibili ci sarebbe anche un vecchio studio ipotizzato da RFI nel 2007 che prevede il passaggio ed attraversamento all’Interporto Val Pescara di Manoppello.
Per l’Abruzzo e la Marsica è una occasione irripetibile per uscire dall’isolamento ed entrare nella rete europea dei trasporti (TEN-T).
Senza considerare che l’Autostrada A 24 e A 25 prevede un aumento di pedaggi del 34.5% nel 2022, solo sospeso per 6 mesi dai gestori, forse per paura di sommosse.
La stessa ZES (Zona Economica Speciale), incardinata sui Porti abruzzesi (Pescara, Ortona, Vasto, nodi di transito di flussi di merci sul Corridoio Barcellona – Civitavecchia – Roma – Avezzano – Sulmona – Chieti – Pescara – Ortona – Vasto – Ploce), potrà ricevere da tale collegamento ferroviario un forte impulso e alimentare maggiormente la crescita economica e occupazionale regionale e marsicana. Non si possono dare tante priorità, ma ne basta qualcuna, tanto per cominciare, come l’alta capacità ferroviaria Pescara – Chieti – Sulmona – Avezzano – Roma per un investimento complessivo di 6,75 miliardi di euro.
Esiste da tempo uno studio di fattibilità che trova vari consensi, inserito nel Documento strategico della mobilità ferroviaria di passeggeri e merci del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili sulla realizzazione di un eventuale collegamento ferroviario tra L’Aquila e Tagliacozzo con la possibilità di agganciarsi alla tratta ferroviaria naturalmente da adeguare all’ alta capacità / alta velocità Pescara – Roma. Noi, invece, chiediamo il passaggio alla stazione di Avezzano, essendo il principale nodo ferroviario della Marsica. Ad Avezzano il traffico passeggeri è molto elevato, costituito da migliaia di pendolari diretti a Roma, Pescara e Cassino. Sarebbe un bel sogno anche la realizzazione di un tracciato ferroviario L’Aquila – Teramo. L’Aquila, Teramo e anche Avezzano sono sedi universitarie, che potrebbero crescere e servire egregiamente un territorio che siamo stanchi di vedere isolato, anziché ben collegato.
Concludendo
Alcuni politici hanno fatto tante promesse sulla realizzazione di tutti questi progetti, ma si è visto poco o nulla.
I sogni si sono infranti e dissolti come neve al sole.
La linea ferroviaria veloce Pescara – Chieti – Sulmona – Avezzano – Roma non decolla come si vorrebbe (Biblici ritardi di adeguamento l’hanno resa del tutto inadeguata ai tempi attuali). La Commissione Europea ha inserito nelle Reti Ten-T soltanto la fascia Adriatica da Ancona a Foggia. Che senso ha favorire solo la Costa Adriatica, che pure è un fatto molto positivo in sé, ma insufficiente, se il progetto non è collegato con le aree interne fino ad aprirsi ai traffici di Civitavecchia? Soltanto una ZES trasversale Abruzzo – Lazio collegata al Porto di Civitavecchia potrà sviluppare le aree interne abruzzesi ed evitare lo spopolamento. Sarebbe un bel sogno raggiungere in treno Roma e Pescara, L’Aquila e Teramo dalla Marsica o dalla Valle Peligna in poco tempo e in sicurezza, specialmente durante la stagione invernale, quando le strade e le autostrade sono ghiacciate e perciò pericolose.
Quando i Politici vanno in letargo i cittadini si destano e si rimboccano le mani.
Certi della Sua sensibilità e della Sua disponibilità, porgiamo distinti saluti, consapevoli che le Sue brillanti doti di risolutore possano ridarci speranza.
Ing. Giovanni Ceglie, Avv. Aurelio Cambise, Sig. Mancini Domenico Giovanni