“E’ ancora all’Anno zero la gestione della pandemia in Marsica. Dopo due anni dall’inizio dell’emergenza sanitaria la Asl 1 naviga a vista a causa di una pessima gestione organizzativa e la mancanza di investimenti reali da parte della Regione. L’accorpamento nell’ospedale di Avezzano dei reparti di Ortopedia e chirurgia vascolare e la conversione della medicina interna in medicina Covid, sono un chiaro esempio di inefficienza e pressapochismo, dove la mancanza di investimenti sul personale e sulle strutture ha portato e continua a portare al blocco di interi reparti con il conseguente stop, nei fatti, delle liste d’attesa. Infatti, a differenza di altri presidi della regione, in cui si sono realizzati investimenti maggiori, il Covid per la Marsica è stato una vera e propria mannaia per tutte le altre prestazioni sanitarie: dalle operazioni chirurgiche agli esami, dove si riscontrano ormai liste d’attesa lunghissime o completamente bloccate.
Lo stesso giudizio deve essere esteso anche all’ennesima riconversione del presidio di Tagliacozzo in ospedale Covid. Al di là dei grandi annunci sul futuro in cui si lancia, anche oggi, questa maggioranza di centrodestra, la verità è che la Marsica è stata completamente abbandonata a sé stessa. Tutto questo è inaccettabile” ad affermarlo è il consigliere regionale Giorgio Fedele che spiega “A Tagliacozzo sono stati costretti a destinare 28 posti letto al Covid per drenare la saturazione dell’ospedale di Avezzano. Di questi sembrano esserne già occupati 24 e con grande probabilità si dovrà arrivare ad attivare la capienza massima di 45 posti letto. A due anni di distanza, non sono solo i cittadini a soffrire una condizione inaccettabile, ma anche gli operatori sanitari continuano ad essere costretti a lavorare in contesti massacranti e in assenza delle necessarie tutele: sono numerosi ancora oggi i casi di positivi fra il personale ospedaliero, eventi che non fanno altro che aggravare i disagi creati dall’ormai cronica carenza di personale sulla quale non si è mai agito in modo risolutivo e che, alla fine, porta all’accorpamento dei reparti.
Siamo davanti al fallimento totale della gestione sia da parte della Asl 1 sia da parte di Regione Abruzzo, che ha il compito e il dovere di indirizzare le azioni della Asl e di controllarne l’esecuzione. Non servono gli ennesimi annunci sempre in salsa “faremo e diremo” o di mega investimenti su carta per nascondere questa triste realtà. A oggi, infatti, le parole del Presidente Marsilio suonano quasi come una presa in giro per tutta la marsica, e non solo. Senza voler entrare nel merito dei tempi, che sembrano una stima abbastanza fantasiosa, è da sottolineare che i 104 milioni di cui parla il presidente per il nuovo Ospedale di Avezzano sono tutt’altro che certi, perché sono fondi governativi che in assenza di un Piano reale e fattivo di riordino della rete ospedaliera non saranno erogati all’Abruzzo.
Hanno atteso due anni e mezzo e ancora non abbiamo sul tavolo un Piano degno di questo nome, quindi, si sta parlando del nulla. L’intento è chiaro, ed è quello di alzare una cortina fumogena dietro cui nascondere l’enormità del fallimento di questa maggioranza nel garantire un servizio sanitario efficace e sostenibile” conclude.