L’AQUILA – L’emergenza covid ha bloccato da maggio 2021, i concorsi pubblici che prevedono le prove della durata superiore ad una ora e la Regione Abruzzo decide di assumere a tempo indeterminato, nove dirigenti della giunta, attingendo alla graduatoria del concorso bandito dal Consiglio regionale, pochi giorni prima delle limitazioni introdotte per la pandemia grazie ad una legge ad hoc.
Da questo concorso, bandito dal Consiglio regionale, avrebbe assunto tre dirigenti per coprire i cinque posti vacanti. Per rendere possibile la copertura dei posti, paradossalmente, l’emergenza covid 19 e l’approvazione della legge regionale 23 del 29 novembre scorso, hanno consentito, nelle more del recepimento della normativa nazionale, di attingere da quella graduatoria e coprire i posti vacanti della Giunta regionale, lo stesso escamotage è stato utilizzato anche dall’Ente regionale risorsa idrica (Ersi) e dal Comune di Pescara, in attesa che si possano svolgere le prove dei concorsi già indette e per ora bloccate dall’emergenza covid.
Un’operazione rispettosa delle leggi, ma altrettanto ambigua, creando malumori sia dentro che fuori gli enti pubblici coinvolti, tanto da essere denunciata in sessione di bilancio quando fu presentata la norma per attingere alla graduatoria del consiglio.
Ad essere ripescato tra i nove, e già dirigente a tempo determinato, avendo partecipato al concorso del consiglio regionale è l’avezzanese Massimo Verrecchia, capo della segreteria del governatore, Marco Marsilio, esponente di Fratelli d’Italia, il cui incarico dirigenziale sarebbe scaduto con la fine della legislatura. Mentre con questo concorso è entrato di fatto nell’organico della giunta a tempo indeterminato, con un incarico dirigenziale da circa 80mila euro lordi l’anno di stipendio.
Per i 14 posti rimasti, si dovrà attendere Marzo, se verrà meno il protocollo di sicurezza per l’emergenza covid, che rende impossibile le prove scritte.