Un sindacato in delirio di onnipotenza si auto-accredita la rappresentanza di “lavoratori non ancora assunti” che loro stessi definiscono “possibili futuri vincitori” e che, in quanto tali, ad oggi, non sono ascrivibili ad alcun sindacato e, dato il trend di decrescita di iscrizioni ai sindacati, potrebbero non esserlo mai!
Si utilizza strumentalmente la procedura di raffreddamento al fine di impedire la pubblicazione di un bando rivolto a soggetti-cittadini non iscritti alle loro organizzazioni, mentre il raffreddamento è previsto a tutela dei diritti, che si ipotizzano lesi, degli iscritti.
Accusano l’Azienda di dumping salariale senza conoscerne il significato.
“Il dumping salariale è una pratica collegata a strategie di delocalizzazione dell’impresa per avere così costi più bassi per l’impresa stessa”….che c’azzecca con TUA?
Se viceversa volessero intendere il dumping in senso lato, come disparità di regole nei diversi mercati del lavoro con conseguenze negative sulle retribuzioni, è la TUA che accusa i sindacati di dumping salariale, cosa che siamo disponibili a dimostrare in pubblico contraddittorio, in qualunque sede e in qualsivoglia momento.
Abbiamo ripetutamente dichiarato la nostra disponibilità ad erogare “premi”, ma legando gli stessi a maggiore produttività, ricevendo sempre risposte negative…si pretendono più soldi per fare ciò per cui si è già pagati.
Il tentativo di interferire su atti che sono di organizzazione aziendale e, in quanto tali, di esclusiva competenza della direzione TUA, è un “vezzo” da troppo tempo tollerato e che non può più essere accettato, soprattutto quando si pretende di essere i sostituti del management accollando allo stesso le responsabilità e le conseguenze di tali decisioni.
L’esempio del passato (società Sistema) ha insegnato qualcosa?
È questa la nota stampa della TUA a firma del presidente Gianfranco Giuliante.