ROMA – Come ampiamente annunciato fumata nera anche nel sesto scrutinio per l’elezione del presidente della Repubblica. 445 gli astenuti e 106schede bianche. Mattarella ottiene 336 preferenze. Giovedì le schede in favore del capo dello Stato uscente erano state 166, mentre questa mattina, quelle per la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, sono state 382. Anche oggi il quorum era pari a 505voti.
Domani alle 9.30 nuova votazione. Secondo voci vicine al transatlantico, avanza il nome di Elisabetta Belloni che da giorni, e con più insistenza da qualche ora, è nel cosiddetto “toto nomi” per il presidente della Repubblica.
Belloni è la direttrice del DIS, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (cioè i servizi segreti), e oggi viene vista come possibile candidata di compromesso fra centrosinistra e centrodestra. Stamattina il Corriere della Sera ha scritto che Belloni farebbe parte di un ristrettissimo elenco di nomi su cui si starebbero concentrando i negoziati, e giovedì fonti di Fratelli d’Italia l’hanno indicata fra le persone gradite al partito.
LETTA – “Ora si comincia veramente, non per colpa nostra si sono passati i primi quattro, cinque giorni in giri a vuoto”” ha detto Enrico Letta a SkyTg24. “Sono ottimista, non molto ottimista” aveva detto poco prima a SkyTg24. “Nel senso che stiamo lavorando, stiamo discutendo ed è importante che si sia aperto un dialogo”. Casini, Draghi, Mattarella? “Non faccio nomi. In una situazione come questa, qualunque nome io faccia è un nome che ha una difficoltà. Voglio attenermi alla sobrietà” tenuta in questi giorni. “Il mio dovere è trovare una soluzione” ribadisce. “Mattarella il massimo? E’ sempre stato così dall’inizio e sempre sarà così” aggiunge.
SALVINI – “Sto lavorando perché ci sia un presidente donna, una donna in gamba. Non faccio nomi”, Così il leader della Lega Salvini,uscendo da Montecitorio.”Lavoro perché domani si chiuda e il governo torni a lavorare”, aggiunge. La bocciatura della Casellati al quinto scrutinio,grazie anche ai franchi tiratori, ha agitato le acque nel centrodestra. Nel pomeriggio, il leader della Lega ha visto il premier Draghi, quindi Letta e Conte,poi i forzisti Tajani e Ronzulli.