MARSICA – Erano passate da poco le 19.00 di una tipica giornata invernale, caratterizzata da neve e vento. Era domenica, era esattamente il 24 gennaio di un anno fa quando arrivò la notizia dell’avvio delle ricerche di quattro persone disperse sul Monte Velino. Da quel momento, e fino al 19 febbraio, gli occhi della Marsica intera e non solo, sono stati puntati su quel massiccio silente che, con il passare delle ore, non restituiva notizie confortanti.
Le iniziali comunicazioni frammentarie parlavano di ricerche che si erano concentrate su Valle Majelama, punto in cui erano state lasciate le macchine e da dove era partita l’escursione di Valeria, Gianmarco, Tonino e Gianmauro, amanti della montagna. Le speranze di trovare in vita i 4 dispersi si affievolirono nel corso delle ore e soprattutto di fronte all’evidenza di una o più valanghe che si erano verificate nel primo pomeriggio di quel maledetto 24 gennaio 2021. Nonostante le condizioni meteorologiche avverse, centinaia di uomini si riversarono su quella zona lavorando in maniera imperterrita, guidati, comunque, dalla speranza di riportarli a valle sani e salvi. Il pensiero comune era che avessero potuto trovare riparo in un rifugio o di essere riusciti a creare una “bolla d’aria” sotto la neve.
In quei tristissimi giorni, in cui si raccontava una delle più grandi tragedie avvenute in Abruzzo, già segnato dal terromoto del 2009, dalla valanga di Rigopiano, che costò la vita a 29 persone, e la caduta di un elicosoccorso sulle piste di Campo Felice avvenuta proprio, per ironia della sorte, il 24 gennaio di 4 anni prima, ci fu un imponente impiego di mezzi e uomini del soccorso alpino, delle forze di polizia, dei carabinieri, dei vigli del fuoco, degli alpini, del 118, dei volontari della protezione civile e dei cani molecolari. Tutta la Marsica si era stretta attorno a quegli uomini infaticabili e all’atroce dolore dei familiari.
Tutti avremmo voluto raccontare una storia diversa, una di quelle a lieto fine, ma il ritorno a valle dei soccorritori, che diramavano notizie ufficiali poco confortanti, spegnevano ogni giorno il piccolo barlume di speranza, che era dentro di noi, di poter riabbracciare Valeria, Gianmarco, Gianmauro e Tonino: ora lo sguardo rivolto alla montagna era solo per chiedere che li riconsegnasse alle proprie famiglie, esauste per l’angoscia e per l’attesa.
La rassegnazione è arrivata la mattina del 19 febbraio, quando sono stati individuati e mano mano recuperati.
Il 24 gennaio sarà per sempre la giornata della memoria dedicata ai 4 “Angeli del Velino” e oggi, come un anno fa, il nostro sguardo è rivolto in cima a quelle vette che hanno tanto amato e che ha donato loro la libertà eterna.