La farmaceutica statunitense Novavax, secondo quanto riferisce l’agenzia Bloomberg, ha iniziato le spedizioni in Europa delle prime dosi del suo vaccino Nuvaxovid contro Covid-19. In Italia “doveva arrivare a fine mese, ma la consegna è stato spostata alla prima decade di febbraio“, ha spiegato oggi l’assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato in una nota riportata da Rai News. “Potrebbe essere uno strumento interessante per chi ha qualche incertezza sul vaccino a struttura mRna: ha una base classica proteica – ha ricordato – noi ovviamente qualsiasi arma abbiamo la utilizziamo”.
Nelle scorse settimane, anche la presidente della Commissione Europea Ursula Van Der Leyen e il Sottosegretario italiano alla Salute Andrea Costa avevano espresso auspici simili, sottolineando la tecnologia più “tradizionale” usata da Nuvaxovid, la stessa usata da decenni per immunizzare contro Epatite B e Meningococco B, rispetto a quella più innovativa dei vaccini di Moderna e Pfizer-Biontech.
Aifa, dando la propria approvazione al nuovo preparato, aveva spiegato che “i dati disponibili hanno mostrato una efficacia di circa il 90% nel prevenire la malattia Covid-19 sintomatica anche nella popolazione di età superiore ai 64 anni. Il profilo di sicurezza si è dimostrato positivo, con reazioni avverse prevalentemente di tipo locale”. L’azienda produttrice, inoltre, aveva parlato di “‘un’ampia reattività contro Omicron e altre varianti circolanti da un regime primario a 2 dosi, con risposte che sono aumentate dopo una terza dose a sei mesi”.