L’impressionante rincaro dell’energia grava in maniera irragionevole sull’economica domestica dei cittadini e sul buon andamento delle attività d’impresa e mette a dura prova la tenuta economica del Paese.
Si stima che le imprese subiranno rincari del 572%, non recuperabili sui listini industriali, con conseguenti effetti pesanti sugli equilibri finanziari e sulla marginalità delle aziende. Non c’è scampo: il rispetto degli impegni contrattuali porta con sé il rischio di una fuoriuscita dal mercato; in alternativa, la modifica dei prezzi di vendita consente forse la sopravvivenza nell’immediato ma compromette ogni possibilità di riconquistare stabilità per il lungo periodo.
Dall’altro lato, il rincaro medio a carico delle famiglie italiane è già di circa 800,00 euro. Si legga il dato considerando che le famiglie in difficoltà costi erano già 2,3 milioni.
A fronte di un disastro annunciato, si offre (ad alcuni) l’opportunità di una rateizzazione delle bollette, ma non si prevede alcun altro sostegno o la possibilità di un taglio sui costi, con l’eccezione di ‘bonus gas ed energia’ limitati, di importo irrisorio e a beneficio delle sole famiglie disagiate.
Occorre una politica industriale diversa e di struttura.
In questo frangente, giocherebbe un ruolo strategico una maggiore compattezza dell’Europa, con eliminazione delle barriere tariffarie e lavorando alla creazione di stoccaggi integrati europei.
Da tempo Meritocrazia Italia suggerisce una manovra green per le imprese italiane contestuale a scelte diverse d’approvvigionamento energetico. Le risorse non mancano, ma occorrerebbe conquistare maggiore indipendenza nelle scelte di breve termine e di programmazione a lungo termine, nella consapevolezza che l’eventuale aumento dell’import, a fronte del mancato export, non potrà che definitivamente soffocare la ripresa nazionale, eccessivamente appesantita dai costi di funzionamento.
Meritocrazia chiede, quindi, che, oltre alla rateizzazione delle bollette, per una migliore riorganizzazione delle spese delle famiglie italiane, si allarghi la platea di destinatari del ‘bonus gas ed energia’ e si pianifichi una vera ristrutturazione delle bollette energetiche.
Chiede, inoltre, che venga fornito un sostegno alle aziende già in grave difficoltà economica, anche attraverso sospensioni e/o riduzioni delle imposte sui consumi energetici. Si propone l’erogazione di incentivi e/o contributi premiali a favore di quelle imprese che investono in fonti di energia rinnovabile, attraverso la previsione di un credito di imposta a scaglione crescente per le aziende energicamente green.
Sarebbe opportuno, infine, intervenire con una mappatura delle centrali in utilizzo non a pieni regimi e di quelle che a norma sono quasi in disuso, e provvedere alla strutturazione di reti energetiche innovative a costi calmierati.