“Da oggi l’Abruzzo è una Regione ancora più attenta ai bisogni psicofisici dei suoi cittadini”. E’ quanto dichiarano i consiglieri regionali, proponenti del progetto di legge approvato oggi, Marianna Scoccia e Fabrizio Montepara. Il testo prevede un contributo per l’acquisto di parrucche per i pazienti oncologici, per la dermopigmentazione e trucco permanente delle sopracciglia, area infraciliare e cuoio capelluto, per l’acquisto di caschetti refrigeranti da parte delle ASL che ne faranno richiesta e, inoltre, viene promosso il progetto “Banca del capello”. I pazienti affetti da alopecia secondaria e alopecia areata potranno usufruire di contributi pari a: 80% per l’acquisto di parrucca per un massimo di 200 euro, l’80% del prezzo degli interventi per i tatuaggi delle sopracciglia e area infraciliare per un massimo di 100 euro e di 200 euro per la dermopigmentazione del cuoio capelluto.
“Esprimo massima soddisfazione, inoltre, per l’adeguamento della spesa derivante dall’applicazione della legge a 500.000 euro per ciascuna annualità del biennio 2022-2023 – ha aggiunto Marianna Scoccia – questo permetterà ai tanti cittadini che ne hanno bisogno di avere un contributo concreto che possa alleviare, seppur in parte, il peso dei segni che la battaglia che affrontano o hanno affrontato ha lasciato sul loro corpo. Questa Legge allinea l’Abruzzo alle tante regioni che da tempo hanno previsto misure simili, ringrazio i colleghi per la sensibilità dimostrata nell’approvare all’unanimità questo provvedimento di civiltà”.
“Sono veramente soddisfatto che la mia attività legislativa 2021 si sia conclusa con l’approvazione all’unanimità del progetto di legge – ha dichiarato il consigliere Fabrizio Montepara – che rappresenta un modo concreto per aiutare sia economicamente che psicologicamente coloro che già hanno dovuto affrontare un percorso di lotta contro il tumore. Come Consigliere regionale sono convinto che l’Amministrazione regionale debba stare vicina a tutti gli abruzzesi che si trovano a vivere momenti difficili a causa della malattia, dando loro un supporto che possa essere un segnale di ritorno alla vita normale”.