L’AQUILA – Ieri, giovedì 2 dicembre, presso la Sala Ipogea del Consiglio Regionale (L’Aquila), si è tenuto l’evento “Immaginari di legalità” nel corso del quale è stato proiettato il cortometraggio “Un giudice ragazzino” tratto dal romanzo di Salvatore Renna, diretto da Pier Glionna e scritto da Marika Carolla. All’iniziativa, organizzata da “L’Aquila che Rinasce” con il patrocinio del Consiglio Regionale dell’Abruzzo e dell’ODG-Abruzzo (presenziata dal Prefetto dell’Aquila e dai vertici della Corte d’Appello d’Abruzzo) sono intervenuti il vicepresidente del Consiglio Regionale Roberto Santangelo, il Segretario generale dell’associazione “L’Aquila che rinasce” Lorenzo Maria Isidori, il presidente de “La Lanterna Magica” Corrado Camilli, la dirigente scolastica Agata Nonnati, la responsabile della casa-famiglia “Il Cenacolo degli angeli” Antonella di Gregorio, preceduti dall’introduzione del presidente dell’ODG-Abruzzo Stefano Pallotta.
All’intensa mattinata di approfondimento erano presenti anche il questore dell’Aquila Enrico De Simone, il vescovo ausiliare mons. Antonio D’Angelo e il colonnello dei Carabinieri Nicola Mirante. Obiettivo dell’iniziativa, svoltasi davanti ali alunni delle scuole secondarie di primo grado dell’Aquila e agli ospiti di diverse Case-famiglia, è stato quello di sensibilizzare i più giovani sulle “nuove mafie”, organizzazioni perfettamente integrate nella globalizzazione dei mercati finanziari e nel flusso immediato delle informazioni che le reti rendono possibile.
Strutture straordinariamente pericolose per le dimensioni dei loro traffici, che hanno raggiunto dimensioni planetarie. Per sconfiggere tali mafie – ha sottolineato in chiusura il presidente della “Roma Film Accademy” Salvatore Santangelo – occorre “un governo onesto ed un economia funzionante, che poggino sulle gambe di uomini normali, o meglio, di uomini eroici nella loro normalità, in grado, come ci ricorda l’esperienza terrena del Beato Rosario Livatino, di prendere decisioni chiare e forti non solo operando negli ambiti istituzionali, ma ogniqualvolta sono chiamati a operare una scelta”.