AVEZZANO – “Un taglio del nastro che non sancisce nessuna vittoria per Regione Abruzzo, ma anzi testimonia il fatto che per avere un investimento concreto per l’Ospedale di Avezzano si è dovuto aspettare l’intervento della struttura commissariale nazionale per la gestione del Covid. E, ancor peggio, che se questa struttura arriva con enorme ritardo le cause sono proprio da ricercare nel pressapochismo di Regione Abruzzo che ha fatto richiesta al dipartimento gestito dal generale Figliuolo solo a Febbraio 2021, lasciando nei periodi più feroci della pandemia il territorio marsicano in balia di un tendone dentro cui pioveva e che non ha migliorato assolutamente la carente situazione dei posti letto”.
A riferirlo è il Consigliere regionale Giorgio Fedele, presente questa mattina alla cerimonia di inaugurazione del comparto terapia intensiva realizzato dalla struttura commissariale nazionale per l’Ospedale di Avezzano. “Oggi in pompa magna si è tenuta una conferenza stampa dove è stata raccontata una storia che ha poco a che vedere con i fatti che si sono svolti nei giorni della piena pandemia in Marsica. Ogni intervento dei vertici Asl1 del tempo e della Giunta regionale di centrodestra è stato fatto fuori tempo massimo e male. Questo nuovo comparto di terapia intensiva per l’ospedale di Avezzano è stato chiesto, carte alla mano, con estremo ritardo alla struttura commissariale nazionale per la pandemia. Oggi sotto gli occhi di tutto c’è quella che poteva essere una soluzione già dal 2020, ma a differenza delle altre regioni italiane non è stata presa in considerazione. Eppure ho chiesto in ogni modo alla Regione Abruzzo e alla Asl di intercedere per tempo presso la struttura ministeriale e chiedere un intervento straordinario in Marsica, ma la mia richiesta non ha mai trovato il favore dei vertici Asl e della maggioranza, forse per la paura di sentirsi commissariati o forse perché si sarebbe messo nero su bianco l’incapacità di gestire l’emergenza creata in provincia dell’Aquila. Con il risultato che ad Avezzano nei periodi in cui l’emergenza Covid era più feroce ci hanno propinato una tensostruttura, una sorta di tendone da circo, che non è servita a niente, in cui ci pioveva dentro e che non ha minimamente risolto il problema della carenza di posti letto.
Oggi si parla di Marsica al centro dei pensieri della politica locale, ma tutti noi abbiamo potuto constatare quanto questo pensiero ci sia stato nei fatti: zero. Una cosa è certa, la lungaggine che ha contraddistinto queste richieste sarà oggetto di un mio approfondimento anche in Consiglio regionale. Voglio capire perché questa struttura è stata chiesta così in ritardo lasciando l’Abruzzo e in particolare la Marsica come fanalino di coda rispetto a tutte le altre regioni italiane. Un conto sono le parole, un altro sono le carte e i documenti e noi su quelli chiederemo spiegazioni e non ci fermeremo fin quando non le avremo. Nel frattempo è chiaro che bisogna agire subito e dotare questa nuova terapia intensiva di tutto il personale necessario affinché non resti una scatola vuota” conclude Fedele.
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AVEZZANO – “Un taglio del nastro che non sancisce nessuna vittoria per Regione Abruzzo, ma anzi testimonia il fatto che per avere un investimento concreto per l’Ospedale di Avezzano si è dovuto aspettare l’intervento della struttura commissariale nazionale per la gestione del Covid. E, ancor peggio, che se questa struttura arriva con enorme ritardo le cause sono proprio da ricercare nel pressapochismo di Regione Abruzzo che ha fatto richiesta al dipartimento gestito dal generale Figliuolo solo a Febbraio 2021, lasciando nei periodi più feroci della pandemia il territorio marsicano in balia di un tendone dentro cui pioveva e che non ha migliorato assolutamente la carente situazione dei posti letto”.
A riferirlo è il Consigliere regionale Giorgio Fedele, presente questa mattina alla cerimonia di inaugurazione del comparto terapia intensiva realizzato dalla struttura commissariale nazionale per l’Ospedale di Avezzano. “Oggi in pompa magna si è tenuta una conferenza stampa dove è stata raccontata una storia che ha poco a che vedere con i fatti che si sono svolti nei giorni della piena pandemia in Marsica. Ogni intervento dei vertici Asl1 del tempo e della Giunta regionale di centrodestra è stato fatto fuori tempo massimo e male. Questo nuovo comparto di terapia intensiva per l’ospedale di Avezzano è stato chiesto, carte alla mano, con estremo ritardo alla struttura commissariale nazionale per la pandemia. Oggi sotto gli occhi di tutto c’è quella che poteva essere una soluzione già dal 2020, ma a differenza delle altre regioni italiane non è stata presa in considerazione. Eppure ho chiesto in ogni modo alla Regione Abruzzo e alla Asl di intercedere per tempo presso la struttura ministeriale e chiedere un intervento straordinario in Marsica, ma la mia richiesta non ha mai trovato il favore dei vertici Asl e della maggioranza, forse per la paura di sentirsi commissariati o forse perché si sarebbe messo nero su bianco l’incapacità di gestire l’emergenza creata in provincia dell’Aquila. Con il risultato che ad Avezzano nei periodi in cui l’emergenza Covid era più feroce ci hanno propinato una tensostruttura, una sorta di tendone da circo, che non è servita a niente, in cui ci pioveva dentro e che non ha minimamente risolto il problema della carenza di posti letto.
Oggi si parla di Marsica al centro dei pensieri della politica locale, ma tutti noi abbiamo potuto constatare quanto questo pensiero ci sia stato nei fatti: zero. Una cosa è certa, la lungaggine che ha contraddistinto queste richieste sarà oggetto di un mio approfondimento anche in Consiglio regionale. Voglio capire perché questa struttura è stata chiesta così in ritardo lasciando l’Abruzzo e in particolare la Marsica come fanalino di coda rispetto a tutte le altre regioni italiane. Un conto sono le parole, un altro sono le carte e i documenti e noi su quelli chiederemo spiegazioni e non ci fermeremo fin quando non le avremo. Nel frattempo è chiaro che bisogna agire subito e dotare questa nuova terapia intensiva di tutto il personale necessario affinché non resti una scatola vuota” conclude Fedele.
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AVEZZANO – “Un taglio del nastro che non sancisce nessuna vittoria per Regione Abruzzo, ma anzi testimonia il fatto che per avere un investimento concreto per l’Ospedale di Avezzano si è dovuto aspettare l’intervento della struttura commissariale nazionale per la gestione del Covid. E, ancor peggio, che se questa struttura arriva con enorme ritardo le cause sono proprio da ricercare nel pressapochismo di Regione Abruzzo che ha fatto richiesta al dipartimento gestito dal generale Figliuolo solo a Febbraio 2021, lasciando nei periodi più feroci della pandemia il territorio marsicano in balia di un tendone dentro cui pioveva e che non ha migliorato assolutamente la carente situazione dei posti letto”.
A riferirlo è il Consigliere regionale Giorgio Fedele, presente questa mattina alla cerimonia di inaugurazione del comparto terapia intensiva realizzato dalla struttura commissariale nazionale per l’Ospedale di Avezzano. “Oggi in pompa magna si è tenuta una conferenza stampa dove è stata raccontata una storia che ha poco a che vedere con i fatti che si sono svolti nei giorni della piena pandemia in Marsica. Ogni intervento dei vertici Asl1 del tempo e della Giunta regionale di centrodestra è stato fatto fuori tempo massimo e male. Questo nuovo comparto di terapia intensiva per l’ospedale di Avezzano è stato chiesto, carte alla mano, con estremo ritardo alla struttura commissariale nazionale per la pandemia. Oggi sotto gli occhi di tutto c’è quella che poteva essere una soluzione già dal 2020, ma a differenza delle altre regioni italiane non è stata presa in considerazione. Eppure ho chiesto in ogni modo alla Regione Abruzzo e alla Asl di intercedere per tempo presso la struttura ministeriale e chiedere un intervento straordinario in Marsica, ma la mia richiesta non ha mai trovato il favore dei vertici Asl e della maggioranza, forse per la paura di sentirsi commissariati o forse perché si sarebbe messo nero su bianco l’incapacità di gestire l’emergenza creata in provincia dell’Aquila. Con il risultato che ad Avezzano nei periodi in cui l’emergenza Covid era più feroce ci hanno propinato una tensostruttura, una sorta di tendone da circo, che non è servita a niente, in cui ci pioveva dentro e che non ha minimamente risolto il problema della carenza di posti letto.
Oggi si parla di Marsica al centro dei pensieri della politica locale, ma tutti noi abbiamo potuto constatare quanto questo pensiero ci sia stato nei fatti: zero. Una cosa è certa, la lungaggine che ha contraddistinto queste richieste sarà oggetto di un mio approfondimento anche in Consiglio regionale. Voglio capire perché questa struttura è stata chiesta così in ritardo lasciando l’Abruzzo e in particolare la Marsica come fanalino di coda rispetto a tutte le altre regioni italiane. Un conto sono le parole, un altro sono le carte e i documenti e noi su quelli chiederemo spiegazioni e non ci fermeremo fin quando non le avremo. Nel frattempo è chiaro che bisogna agire subito e dotare questa nuova terapia intensiva di tutto il personale necessario affinché non resti una scatola vuota” conclude Fedele.
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AVEZZANO – “Un taglio del nastro che non sancisce nessuna vittoria per Regione Abruzzo, ma anzi testimonia il fatto che per avere un investimento concreto per l’Ospedale di Avezzano si è dovuto aspettare l’intervento della struttura commissariale nazionale per la gestione del Covid. E, ancor peggio, che se questa struttura arriva con enorme ritardo le cause sono proprio da ricercare nel pressapochismo di Regione Abruzzo che ha fatto richiesta al dipartimento gestito dal generale Figliuolo solo a Febbraio 2021, lasciando nei periodi più feroci della pandemia il territorio marsicano in balia di un tendone dentro cui pioveva e che non ha migliorato assolutamente la carente situazione dei posti letto”.
A riferirlo è il Consigliere regionale Giorgio Fedele, presente questa mattina alla cerimonia di inaugurazione del comparto terapia intensiva realizzato dalla struttura commissariale nazionale per l’Ospedale di Avezzano. “Oggi in pompa magna si è tenuta una conferenza stampa dove è stata raccontata una storia che ha poco a che vedere con i fatti che si sono svolti nei giorni della piena pandemia in Marsica. Ogni intervento dei vertici Asl1 del tempo e della Giunta regionale di centrodestra è stato fatto fuori tempo massimo e male. Questo nuovo comparto di terapia intensiva per l’ospedale di Avezzano è stato chiesto, carte alla mano, con estremo ritardo alla struttura commissariale nazionale per la pandemia. Oggi sotto gli occhi di tutto c’è quella che poteva essere una soluzione già dal 2020, ma a differenza delle altre regioni italiane non è stata presa in considerazione. Eppure ho chiesto in ogni modo alla Regione Abruzzo e alla Asl di intercedere per tempo presso la struttura ministeriale e chiedere un intervento straordinario in Marsica, ma la mia richiesta non ha mai trovato il favore dei vertici Asl e della maggioranza, forse per la paura di sentirsi commissariati o forse perché si sarebbe messo nero su bianco l’incapacità di gestire l’emergenza creata in provincia dell’Aquila. Con il risultato che ad Avezzano nei periodi in cui l’emergenza Covid era più feroce ci hanno propinato una tensostruttura, una sorta di tendone da circo, che non è servita a niente, in cui ci pioveva dentro e che non ha minimamente risolto il problema della carenza di posti letto.
Oggi si parla di Marsica al centro dei pensieri della politica locale, ma tutti noi abbiamo potuto constatare quanto questo pensiero ci sia stato nei fatti: zero. Una cosa è certa, la lungaggine che ha contraddistinto queste richieste sarà oggetto di un mio approfondimento anche in Consiglio regionale. Voglio capire perché questa struttura è stata chiesta così in ritardo lasciando l’Abruzzo e in particolare la Marsica come fanalino di coda rispetto a tutte le altre regioni italiane. Un conto sono le parole, un altro sono le carte e i documenti e noi su quelli chiederemo spiegazioni e non ci fermeremo fin quando non le avremo. Nel frattempo è chiaro che bisogna agire subito e dotare questa nuova terapia intensiva di tutto il personale necessario affinché non resti una scatola vuota” conclude Fedele.
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