L’AQUILA – Sabato 20 Novembre ore 18.00 presso la Chiesa di San Silvestro all’Aquila e Domenica 21 Novembre ore 18.00 presso la Basilica di Santa Maria in Aracoeli, “Mozart Sacro” chiude Sacrum International Festival – Una Preghiera in Musica per la Pace Universale diretto da Jacopo Sipari di Pescasseroli, una delle rassegne musicali dedicate alla musica sacra più importanti d’Italia. Patrocinato dal Pontificio Consiglio per la Cultura, Fec, il Pontificio Istituto di Musica Sacra, Roma Capitale, Comune dell’Aquila e di Tagliacozzo, e oltre dieci Ambasciate presso la Santa Sede, è sostenuto da solide realtà come la Società San Colombano Costruzioni e la Fondazione Cultura e Arte che opera per la promozione, la realizzazione e la diffusione di iniziative culturali ed artistiche, sulla base dell’assunto fondamentale che l’arte e la cultura – nelle loro molteplici forme e manifestazioni – svolgano un ruolo di primo piano nella crescita integrale della persona, nell’affermazione dei valori di condivisione e solidarietà, e nella formazione della coscienza collettiva, annullando le differenze e appianando i conflitti, a favore dell’inclusione sociale degli individui e del dialogo costruttivo fra i diversi popoli. Supportano il Festival rappresentanti istituzionali di tutte le parti politiche: dal Sen. Nazario Pagano alla Sen. Isabella Rauti, da On. Stefania Pezzopane alla ex Ministro Valeria Fedeli. Madrina del concerto la Principessa Maria Pia Ruspoli.
“Dobbiamo confessare, con grande onestà, – dice Ettore Pellegrino, direttore artistico dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese – che l’ormai abituale concerto di autunno nella Basilica di Santa Maria in AraCoeli, ospiti del Sacrum Festival, con gli splendidi programmi ideati dal direttore Jacopo Sipari di Pescasseroli e con partner musicali di altissimo valore ci è mancato moltissimo lo scorso anno. Per questo, l’Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese con emozione rinnova oggi il suo sostegno al Festival accogliendo l’invito a partecipare certa che la musica che riecheggerà nella Basilica saprà ripagarci del silenzio che ci è stato imposto. Ci esibiremo con ancora maggiore impegno e dedizione affinchè le nostre note sappiano farsi messaggere di pace e bellezza e, unendoci alle intenzioni della Direzione artistica del festival, possano rendere omaggio alle vittime della Guerra in Afghanistan e a quanti alla ricerca di una vita più sicura e libera hanno lasciato il proprio Paese”. Così Jacopo Sipari di Pescasseroli, direttore artistico e musicale: “6 anni fa decisi di creare un Festival che fosse in un qualche modo la concretizzazione di musica e fede, i due pilastri della mia vita. Un Festival che manifestasse come con la musica si possa superare ogni forma di diversità di religione, di cultura, di credo. Un Festival che doveva accogliere alcune tra le più importanti orchestre italiane e internazionali insieme all’Orchestra Sinfonica Abruzzese, resident orchestra, i migliori solisti e interpreti, uniti dal comune desiderio di manifestare il loro amore per la “umana comunione”.
La rassegna, che ogni anno è dedicata ad un tema sociale di rilevanza internazionale, quest’anno è dedicata alla violenza subita dalle donne in Afghanistan. Così l’ex Ministro Valeria Fedeli su Sacrum: “Dedicare quindi una rassegna musicale alla sensibilizzazione sociale, come accade abitualmente per Sacrum, è mettere quel potere a disposizione di valori e diritti umani fondamentali, alimentare l’impegno civico attraverso l’emozione artistica. La libertà delle donne afghane, in questo senso, è la libertà di ognuna e ognuno di noi. Il dolore, la paura, la violenza in cui vivono deve riguardarci ogni giorno. Ogni giorno dobbiamo lottare per la loro libertà, per la libertà di ogni donna nel mondo”.
“Per le donne afgane – aggiunge Isabella Rauti – ad agosto 2021 è arrivato l’anno zero. La rivincita talebana ha annullato i tanti traguardi raggiunti in settori fondamentali come la sanità, l’istruzione, la formazione professionale ma anche la partecipazione alla vita politica, sociale e amministrativa.
Non possiamo lasciarle sole ed ognuno di noi è chiamato a fare quanto possibile per aiutarle; con gli strumenti politico ed istituzionali che abbiamo ma anche con la solidarietà e la sensibilizzazione della pubblica opinione a non dimenticare le donne afghane. La solidarietà non conosce ostacoli nè confini così come la musica che è un linguaggio espressivo puro e capace di raggiungere direttamente il cuore. E gli eventi musicali sono anche un ‘occasione per ridurre le distanze e le differenze culturali e religiosa e una modalità di dialogo fondata sul rispetto delle diversità”.
“La situazione delle donne afghane – dice Nazario Pagano – è drammaticamente oscura, con l’avvento del regime talebano sono tornate a perdere tutti quei diritti faticosamente riconquistati. Siamo vicine e vicini alle donne afghane e impegnate verso di loro, sorelle nostre”. Gli fa eco Stefania Pezzopane: “Il dramma che le donne e i bambini dell’Afghanistan stanno patendo ha le proporzioni di un disastro umanitario. All’estremo dolore per le loro sofferenze, si aggiunge l’amarezza nel vedere come il ritorno del regime talebano abbia reso vano l’estremo sacrificio di tanti militari, anche italiani, per rendere il Paese più democratico e rispettoso dei diritti dell’uomo e in particolare delle donne”. Il programma, eseguito dall’Orchestra Sinfonica Abruzzese, orchestra residente ormai da anni del Festival, insieme al International Opera Choir, preparato dal M° Giovanni Mirabile, diretti da Jacopo Sipari di Pescasseroli, attraverserà alcune tra le pagine più note del genio di Salisburgo con l’esecuzione della maestosa Messa dell’Incoronazione, dei Vespri del Confessore e di due tra i momenti più belli tratti dalla Messa in do minore, “Et incarnatus est” e “Laudamus te”. Solisti del concerto Ripalta Bufo, Francesca di Sauro, Lorenzo Martelli e Sergio Bologna.